Identificata la persona responsabile del ferimento di Angela Marello, la donna di 82 anni trovata sabato sera sanguinante e senza conoscenza sul selciato di via De Felice, al ritorno dalla messa serale. A risalire all’uomo sono stati i carabinieri della stazione di Marcianise, che hanno avviato le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, attraverso la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona e le dichiarazioni rese da testimoni. Secondo la ricostruzione dei militari, si tratterebbe di un investimento da parte di un ciclista che quella sera «a causa della scarsa luminosità e procedendo a velocità sostenuta – precisano dal comando provinciale dell’Arma – non è riuscito a evitare l’impatto con la donna che rovinava al suolo. Lo stesso, impaurito per l’accaduto e non rendendosi conto della gravità della situazione lasciava il luogo dell’incidente e tornava a casa».

L’uomo è stato denunciato e dovrà rispondere dinanzi ai giudici di lesioni personali. La vittima, Angela Marello, dopo l’incidente, sottolineano ancora i carabinieri, «è stata ricoverata in prognosi riservata presso il reparto di neurochirurgia in stato soporoso, non in coma». Già domenica circolavano varie ipotesi sull’accaduto, anche perché i carabinieri avevano rinvenuto una bicicletta abbandonata poco distante da dove era stata trovata la donna. Elemento che conduceva gli investigatori su due piste: la prima, che l’eventuale assalitore sarebbe potuto scappare a piedi dopo aver capito la gravità della situazione; la seconda che poteva essersi trattato di un investimento e il ciclista, subito dopo, si sarebbe dato alla fuga alla vista del sangue che fuorusciva dall’ampia ferita alla testa della donna. Da qui un interrogativo: per l’uomo non si potrebbe configurare anche il reato di omissione di soccorso? Una vicenda, comunque, non del tutto chiarita, secondo i familiari dell’insegnante di educazione artistica in pensione, in particolare il marito e i figli Teresa e Pasquale, che sono in apprensione per le sue condizioni. La figlia Teresa, domenica sera, attraverso Facebook aveva lanciato un appello ad eventuali testimoni. «Chiedo a tutti di dare informazioni sull’accaduto – ha scritto in un post -. Per favore, chi ha visto, anche di passaggio, chi ha assistito, chi ha soccorso, chi è stato d’aiuto e chi no, chi ha sentito, chi sa, per favore aiutateci a mettere insieme i pezzi di questo atto vile, crudele, brutale e inumano. Contattatemi anche in privato». Parole dettate dalle condizioni in cui Angela, sorella del sacerdote-artista don Battista Marello, era stata trovava: una ferita alla testa ed ematomi ai due lati del volto. Oltre ai vestiti strappati e la collana di turchese che indossava rotta con i grani sparsi per strada. Inoltre, un congiunto intervenuto subito dopo l’incidente, ha riferito di alcuni dei presenti che parlavano di uno scippo e di una persona che era scappata a piedi. Di tentativo di scippo aveva parlato anche il sindaco Trombetta. Sono preoccupati i familiari della donna i quali, contrariamente a quanto sostenuto dai carabinieri nel comunicato, hanno sempre appreso dai medici del nosocomio casertano, che l’82enne era ricoverata in uno stato di coma. La conferma anche ieri, in un’intervista televisiva alla direttrice sanitaria dell’Azienda ospedaliera di Caserta, Angela Annechiarico, che ha dichiarato: «La signora è in uno stato di coma superficiale, non è intubata e non è assistita meccanicamente». In città ora tutti sperano che la donna si ristabilisca al più presto. Anche ieri centinaia sono stati i messaggi di solidarietà rivolti alla famiglia dell’ex insegnante che molti indicano come «simbolo di bontà e signorilità. La gentilezza fatta persona».

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