La distruzione degli ippocastani della Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia è una tragedia silenziosa. Al momento, venti querce secolari sono state abbattute e solo cinque sono rimaste, ma il loro destino è incerto. Secondo le indagini condotte dal Comune di Castellammare di Stabia e affidate a un’azienda specializzata, lo stato di salute degli alberi era così compromesso da rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone e dei beni materiali. Claudio D’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, ha commentato più volte sulla questione: “Addio agli ippocastani della Reggia Quisisana di Castellammare di Stabia. Sono stati distrutti oltre 2500 anni di storia grazie a una perizia discutibile prodotta alla fine di agosto, quando i lavori erano già stati appaltati e avviati. Quegli alberi monumentali, se curati, avrebbero potuto sopravvivere ancora per altri 100 anni! Questa vicenda è iniziata male e si è conclusa peggio, con un solo obiettivo: spendere 3 milioni di euro eludendo leggi, prescrizioni e regolamenti. In pochissimi giorni sono stati abbattuti 20 alberi… al momento ne rimangono solo 5. Il WWF non ha avuto il tempo di produrre una controperizia. Questa distruzione è senza precedenti ed è avvenuta in uno dei luoghi più vincolati, dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, di tutto il territorio di Castellammare di Stabia”.