Le ragazzine vittime di abusi sessuali a Caivano, in provincia di Napoli, hanno finalmente identificato i loro aguzzini. Grazie alle loro testimonianze, è stato possibile accusare sette minorenni e due maggiorenni appartenenti a una banda che si macchiava di tali crimini. Le due cuginette, di 10 e 12 anni, si trovano attualmente in una comunità protetta per essere al sicuro.
L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia presentata dal padre di una delle bambine presso la Procura dei Minori di Napoli Nord. Il padre temeva che gli abusi potessero continuare e che fossero diffusi video degli stupri. Le bambine sono state ascoltate e poi messe al sicuro fuori da Caivano.
Durante le indagini, sono state acquisite documentazioni sanitarie, effettuati sopralluoghi e sequestrati telefoni cellulari in uso ai sospettati, che sono stati successivamente analizzati. Dai messaggi e video recuperati dai dispositivi è emerso il quadro allarmante degli abusi subiti.
In uno degli episodi, una delle bambine, dopo aver chiesto su Instagram di fidanzarsi, è stata costretta a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone. I momenti di violenza sarebbero avvenuti in un locale abbandonato di Caivano.
Le sette misure cautelari sono state applicate ai sette minorenni indagati, di cui sei sono stati trasferiti in un carcere minorile e uno è stato posto in comunità. Le misure sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura per i Minorenni di Napoli e notificate ai carabinieri all’alba di oggi. Due misure cautelari riguardano anche due maggiorenni.
Una delle sorprese emerse durante l’inchiesta è che uno dei ragazzi destinatari delle misure cautelari è il fidanzato di una delle vittime. Anche lui minorenne, ha costretto la bambina a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone. Questo è uno dei retroscena che emergono dall’inchiesta.
Non solo video dei rapporti sessuali diffusi tramite chat, ma anche uno stupro in diretta. Una delle violenze sessuali si è verificata nella casa di uno degli indagati ed è stata ripresa durante una videochiamata in cui il ragazzo mostrava agli altri membri del gruppo come abusava di una delle cuginette.
L’inchiesta condotta dai carabinieri su richiesta delle procure per i Minorenni di Napoli e Napoli Nord ha svelato dettagli scioccanti su questa banda di abusatori. È importante che i responsabili vengano puniti per i loro crimini e che le bambine ricevano il sostegno e l’aiuto necessari per superare questo terribile trauma.