San Giuseppe Vesuviano rischia di restare senza respiratore, ma viene salvato dagli operai dell’Eav. Si tratta di una storia a lieto fine, ma che fa riflettere sulla situazione di un uomo che dipende da un macchinario elettrico per respirare. Dopo essere stati rifiutati da alcuni negozianti, che non avevano compreso la gravità della situazione, i volontari dell’associazione Misericordia di Torre Annunziata si sono rivolti al deposito Eav di Napoli. È qui che arriva la mano tesa che salva la vita dell’uomo di San Giuseppe Vesuviano. Nelle ore caotiche di una mattinata a Napoli, tra il traffico intenso, il pulmino dell’associazione e il 52enne affetto da gravi patologie si trovano in difficoltà. Il respiratore dell’uomo rischia di smettere di funzionare a causa della mancanza di corrente. Fortunatamente, gli operai dell’Eav accolgono la richiesta di aiuto e recuperano una prolunga da un ufficio per far funzionare regolarmente il respiratore. I volontari della Misericordia e la moglie dell’uomo avevano presentato la stessa richiesta anche ad alcune attività commerciali della zona, ma erano state rifiutate. Non si erano resi conto della gravità della situazione. Per fortuna, le porte del deposito Eav si sono aperte e Salvatore ha ricevuto non solo l’energia elettrica necessaria, ma anche un caffè e acqua offerti dagli operai. L’amministratore delegato dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha elogiato il lavoro degli operai, definendo Salvatore una persona fantastica che riesce a farsi capire attraverso le parole della moglie. È una storia che si conclude con un sorriso e un sospiro di sollievo.

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