Dodici anni di reclusione per Nicola Di Martino e dieci anni e dieci mesi per Aldo Picca, entrambi esponenti della fazione Schiavone del clan dei Casalesi ed attivi nella zona di Teverola.

Sono queste le richieste di condanna formulate dal Sostituto Procuratore Simona Belluccio della Dda di Napoli nel corso della sua requisitoria nel processo a carico dei due affiliati al clan dei Casalesi, che si sta celebrando con rito abbreviato dinanzi al gup Maria Luisa Miranda del tribunale di Napoli.

Aldo Picca e Nicola Di Martino alias “23” sono stati coinvolti nell’aprile scorso in una operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Caserta. Nei giorni che hanno preceduto la Pasqua i militari hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo spiccato nei confronti di due esponenti della fazione Schiavone del clan dei Casalesi con l’accusa di estorsione aggravata dall’agevolazione al clan dei Casalesi.

Per i magistrati antimafia i due avrebbero avvicinato imprenditori della zona di Teverola e comuni limitrofi, tra cui il titolare di una ditta edile, con lo scopo di imporre il pizzo in nome del clan. Si torna in aula verso la fine del mese di novembre per le discussioni dei legali degli imputati, gli avvocati Carlo De Stavola, per Di Martino, e Vincenzo Motti, per Picca.

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