L’armiere di Pratola Serra è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per i reati di cui era accusato. La sentenza è stata emessa dal giudice Paolo Cassano, dopo che l’avvocato difensore Carmine Ruggiero ha presentato un’istanza di patteggiamento il 21 luglio scorso. La vicenda giudiziaria è nata dalle indagini dei Carabinieri sulla gestione dell’armeria di Pratola Serra, che successivamente è stata chiusa. Secondo le accuse, l’armiere avrebbe ceduto pistole, fucili e parti di armi a soggetti inesistenti o con precedenti penali, falsificando i modelli di rilevazione delle armi. Dopo una perquisizione e gli accertamenti, i Carabinieri hanno arrestato l’imputato per vari reati, tra cui falsificazione, vendita illecita di armi e detenzione illecita di munizioni. Sono stati contestati anche casi di violazione del decreto Tulps sulle armi. Le indagini sono state coordinate dal pm Luigi Iglio della Procura di Avellino. L’armeria di Pratola Serra era già stata interessata da un provvedimento di chiusura in passato. Le indagini sono nate dagli accertamenti sui video di Kevin De Vito, che è stato arrestato per tentata estorsione aggravata. Nel suo cellulare sono stati trovati video in cui provava la funzionalità delle armi. Alcune di queste armi sarebbero state cedute a De Vito e ad altri soggetti senza essere registrate. Dai documenti sequestrati emerge che alcune cessioni sarebbero state fatte a un nome fittizio o a soggetti senza titolo o con precedenti.