Nella giornata di ieri, si è verificato un grave problema al Pronto Soccorso del Rummo, dove tre ambulanze del 118 sono rimaste bloccate per oltre tre ore a causa della mancanza di barelle disponibili per il trasferimento dei pazienti. Questo ha causato disagi non solo per i pazienti, ma anche per le ambulanze stesse, che sono state costrette a rimanere in attesa anziché tornare alle loro postazioni.
La mancanza di barelle libere ha creato un sovraffollamento nel reparto dell’emergenza, impedendo alle ambulanze di svolgere il loro servizio sul territorio. Questo significa che le aree di provenienza delle ambulanze, come il Fortore e la Valle Telesina, sono rimaste senza personale sanitario per un lungo periodo di tempo. Questa situazione è particolarmente preoccupante, soprattutto considerando che l’afflusso di pazienti al Pronto Soccorso del Rummo non si riscontra nelle altre strutture ospedaliere.
Inoltre, si riaccendono i riflettori sulla questione della demedicalizzazione dei mezzi di soccorso del 118. Il comitato “No demedicalizzazione 118 Fortore-Miscano” ha presentato una richiesta alle autorità competenti, chiedendo almeno due medici a bordo dei mezzi di soccorso nelle aree interessate. Secondo il decreto ministeriale 70/2015, ogni 350 chilometri quadrati di territorio dovrebbe essere presente un mezzo di soccorso avanzato con medico a bordo.
Il documento presentato al presidente della Regione Campania, al direttore generale dell’Asl e al sindaco di Benevento, è stato accompagnato da oltre 5000 firme raccolte nei comuni del Fortore e del Miscano, nonché dalle delibere dei consigli comunali di San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere in Valfortore e Ginestra degli Schiavoni, che hanno espresso voto contrario alla demedicalizzazione delle ambulanze 118.
Il comitato chiede alle autorità competenti di intervenire al più presto, soprattutto in vista dell’inverno e delle condizioni meteo avverse, che comporteranno tempi di percorrenza più lunghi sulle strade. È fondamentale garantire un servizio efficiente e tempestivo di soccorso sanitario, soprattutto in aree che rischiano di essere maggiormente penalizzate da queste decisioni.