L’infettivologo Massimo Galli, noto per il suo ruolo durante la pandemia di Covid, è stato rinviato a giudizio insieme al suo ex collaboratore Agostino Riva per presunti reati legati a concorsi universitari truccati. L’accusa nei confronti di Galli include falso, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Questo è uno dei filoni dell’inchiesta milanese riguardante presunte irregolarità nella selezione di professori e ricercatori presso la Facoltà di medicina della Statale di Milano.

Il gup Livio Cristofano ha deciso di accogliere il processo e ha anche accettato i patteggiamenti di altri due imputati. Il processo inizierà il 13 dicembre davanti alla X penale.

Secondo l’accusa, Galli avrebbe favorito determinate assunzioni e falsificato verbali al fine di pilotare i concorsi universitari. Queste azioni sarebbero state compiute in violazione delle norme e dei principi di equità e trasparenza che dovrebbero caratterizzare le selezioni accademiche.

Massimo Galli, ex primario del Sacco e figura di spicco nel campo dell’infettivologia, è stato al centro dell’attenzione durante le fasi più critiche della pandemia di Covid. La sua indagine e le sue dichiarazioni hanno contribuito a informare e guidare la popolazione durante questo periodo difficile.

Ora, tuttavia, si trova ad affrontare un processo legato a presunte condotte illecite nel contesto accademico. Sarà importante attendere l’inizio del processo per conoscere nel dettaglio le prove e le argomentazioni delle parti coinvolte. Si spera che il sistema giudiziario possa fare luce sulla verità e garantire una giusta conclusione a questa vicenda.

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