Legami tra un’azienda di autotrasporti e la camorra: il Tar conferma l’interdittiva antimafia

Secondo quanto riportato dal Tar Campania, la nota azienda di autotrasporti di Salvatore Bizzarro, con sede a Marcianise, avrebbe dei legami stabili con la camorra, in particolare con il clan Belforte. La sentenza del Tar, che respinge il ricorso presentato dall’imprenditore contro la decisione della prefettura di Caserta di non concedere la certificazione antimafia all’azienda, fa emergere diverse circostanze che testimoniano la vicinanza tra l’azienda e il clan.

Tra queste circostanze, vi è la presenza come dipendenti di Bizzarro di stretti parenti di importanti camorristi, come Francesco Cirillo, fratello del killer dei Belforte ed ergastolano, o Raffaele Cutillo, fratello di Paolo Cutillo, fedelissimo di Raffaele Cutolo ucciso nel 1986 durante uno scontro a fuoco con la polizia. Inoltre, vi è anche il figlio di Benito Belforte, Salvatore, che svolge servizio di portierato per conto di una società di vigilanza presso il deposito di Bizzarro.

La difesa ha sostenuto che i fatti contestati risalgono a un periodo in cui l’azienda era gestita dal padre di Bizzarro e che l’imprenditore stesso sarebbe una vittima del clan, avendo sempre pagato il pizzo. Tuttavia, il Tar cita diversi pentiti che indicano Bizzarro come colluso con la camorra, e fa riferimento alla giurisprudenza amministrativa che considera “imprenditore colluso” anche chi si lascia condizionare dalla minaccia mafiosa o decide di scendere a patti con la mafia per ottenere vantaggi per la propria attività.

Quindi, secondo i giudici, pagare il pizzo non significa necessariamente essere una vittima. La decisione del Tar conferma quindi l’interdittiva antimafia nei confronti dell’imprenditore e politico vicino al clan Belforte.

In conclusione, questa sentenza del Tar mette in luce una volta di più il problema dei legami tra imprese e criminalità organizzata, sottolineando l’importanza di contrastare e prevenire il fenomeno della collusione tra imprenditori e mafia. Solo così sarà possibile garantire un ambiente economico sano e libero da infiltrazioni criminali.

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