Dopo aver consultato un medico, il procuratore sostituisce il tentato omicidio con lesioni aggravate e chiede l'”esilio” del diciannovenne dalla provincia.

BATTIPAGLIA. Questione di giorni. Tredici in meno rispetto ai 30 della prognosi refertata dai medici dell’ospedale di Battipaglia. Diciassette giorni: durata della convalescenza del diciassettenne di Olevano (assistito dall’avvocato Daniele Olivieri) che nella notte tra il 22 e il 23 luglio, in piazza Aldo Moro, nel cuore della città, fu colpito da tre coltellate sferrate da Daniele Giovanni Bandello, diciannovenne del quartiere Sant’Anna. La nuova quantificazione deriva dalla relazione della consulenza tecnica che il medico legale Adamo Maiese ha depositato giovedì scorso. Documento cruciale, tanto che Carlo Rinaldi, il pm responsabile delle indagini delegate agli agenti del Commissariato di polizia di Battipaglia, guidati dal vicequestore Giuseppe Fedele, ha contemporaneamente trasmesso al gip la richiesta di scarcerazione del giovane (difeso dall’avvocato Domenico Di Napoli), che da luglio scorso è detenuto nel penitenziario di Fuorni di Salerno, riqualificando così l’iniziale ipotesi di reato prospettata, quella di tentato omicidio, nelle meno gravi lesioni personali aggravate da uso d’arma e futili motivi.

Una richiesta di sostituzione della misura cautelare: dal carcere al divieto di dimora nella provincia di Salerno.

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