Un’organizzazione criminale che organizza matrimoni di comodo tra italiani e stranieri al fine di ottenere soldi e il permesso di soggiorno per gli extracomunitari è al centro di un processo che si sta concludendo. Il tribunale ha incaricato un perito di lingua araba di tradurre alcune intercettazioni, che potrebbero fornire nuovi elementi all’accusa. Le conversazioni coinvolgono una donna marocchina di 40 anni di Braska e alcune persone. I fatti si concentrano principalmente a Cava de’ Tirreni e vedono come imputati un uomo di 55 anni di Nocera Inferiore e la donna straniera. Secondo le indagini della polizia, i due avrebbero gestito un’organizzazione che organizzava matrimoni di comodo tra italiani e stranieri, richiedendo pagamenti ingenti per far ottenere il permesso di soggiorno agli stranieri. Sono stati individuati diciannove matrimoni sospetti. Le indagini, durate un anno e mezzo, hanno portato all’iscrizione di 34 persone, alcune delle quali sono state successivamente stralciate dal processo. Le prime indagini sono partite dalla verifica della convivenza reale tra italiani ed extracomunitari che avevano contratto matrimonio all’estero. Coloro che volevano regolarizzare la loro situazione pagavano fino a 10.000 euro. Gli organizzatori si occupavano di ottenere i documenti necessari e gestire la cerimonia e il banchetto nuziale. L’uomo e la donna complice mettevano a disposizione degli appartamenti per le “neo coppie” e si attivavano per ottenere la residenza anagrafica e sfuggire ai controlli della polizia. Durante il periodo necessario per ottenere il permesso di soggiorno, gli stranieri venivano controllati e riforniti di ogni necessità. Spesso, coloro che accettavano di partecipare a questi matrimoni lo facevano per difficoltà economiche. I due imputati avrebbero ottenuto complessivamente circa 400.000 euro dalle loro truffe. Il processo si concluderà l’anno prossimo.

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