L'esterno del Consiglio regionale della Campania a Napoli, 3 luglio 2013. Inviti a comparire sono stati emessi dalla Procura di Napoli nei confronti di 53 consiglieri ed ex consiglieri regionali della Campania. Nei provvedimenti, in corso di notifica da parte del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle nella sede dell'Assemblea, si ipotizza il reato di peculato. ANSA/CIRO FUSCO

Annullata l’ordinanza per il giudice Di Vico e l’avvocato Miranda

Il Tribunale per il Riesame di Roma, 11^ sezione penale, ha depositato la motivazione per l’annullamento dell’ordinanza emessa il 26 giugno scorso dal Gip presso lo stesso Tribunale. L’avvocato Paolo Miranda, difeso dall’avvocato Mario Consiero, era stato sospeso dall’esercizio della professione forense per un anno. Inoltre, è stata annullata anche la misura interdittiva a carico del giudice di pace Alberto Di Vico, difeso dall’avvocato Carlo De Stavola.

Secondo le accuse, Miranda avrebbe ottenuto un trattamento di favore da Di Vico nella celebrazione dei processi in cui era coinvolto, conferendo incarichi professionali alla moglie di Di Vico, la dott.ssa Giovanna Liguori.

Nonostante Miranda avesse fornito al GIP del Tribunale di Roma tutte le giustificazioni riguardo al suo operato corretto, l’ordinanza di sospensione è stata emessa il 26 giugno 2023.

Ritenendo ingiustificata la misura adottata, è stato presentato un appello al Tribunale per il Riesame di Roma che, accogliendo le doglianze dei difensori di Miranda, ha annullato l’ordinanza per mancanza di prove di colpevolezza. Da oggi, Miranda può riprendere la sua attività professionale.

In particolare, il Tribunale per il Riesame ha ritenuto deboli e contraddittori gli indizi presentati dal PM come prova di una condotta corruttiva tra Di Vico, Liguori e Miranda. Non è stato indicato alcun procedimento in cui Miranda abbia ricevuto un trattamento di favore rispetto ad altri avvocati che difendevano i loro assistiti davanti a Di Vico.

Al contrario, dagli atti emergeva chiaramente che Miranda aveva ricevuto un rimprovero per aver presentato un appello contro una sentenza emessa da Di Vico, che non tollerava impugnazioni contro le sue sentenze. Quindi, anche Di Vico è risultato completamente estraneo alle accuse.

In sintesi, queste sono le argomentazioni difensive che il Tribunale per il Riesame ha condiviso, restituendo la libertà di riprendere l’esercizio della professione a Miranda.

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