Arrestato a Castellammare di Stabia il boss mafioso Michele Vangone, ritenuto reggente del clan Gallo-Limelli-Vangone. Il fuggitivo, che era riuscito a sfuggire alla cattura lo scorso settembre, è stato individuato ieri sera a bordo di un’auto insieme alla moglie e ai figli dai carabinieri della sezione operativa di Torre Annunziata. Dopo essere stato pedinato, è stato fermato e ammanettato in via Cupa Varano, su ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Napoli. Michele Vangone è stato rinchiuso nel carcere di Secondigliano, dove dovrà scontare una pena di otto anni per reati associativi in materia di droga.
È interessante notare che Vangone è il cugino di Giuseppe Gallo, conosciuto come “Peppe ‘o pazzo”, che è stato condannato a vent’anni di carcere per essere stato considerato il capo indiscusso del clan e per aver organizzato il traffico di ingenti quantità di cocaina e hashish provenienti da Spagna e Olanda. Queste due direttrici di traffico sono state smascherate grazie all’operazione “Pandora Matrix”, che ha portato alla sbarra ben 61 imputati, tutti appartenenti al clan Gallo-Limelli-Vangone.
Questa operazione ha dimostrato ancora una volta la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità organizzata e debellare i clan camorristici che operano nel territorio di Boscotrecase e comuni limitrofi. Grazie all’arresto di Michele Vangone, il clan perde uno dei suoi elementi chiave, indebolendo ulteriormente la sua struttura e la sua capacità di agire.
Si spera che questa operazione possa portare a una maggiore sicurezza e tranquillità per i cittadini di queste zone, che da troppo tempo sono state vittime del potere e della violenza dei clan mafiosi. È importante che le istituzioni continuino a lavorare insieme per combattere la criminalità organizzata e garantire la giustizia per le vittime.
L’arresto di Michele Vangone è solo un passo avanti nella lotta contro la camorra, ma è un passo importante che dimostra che nessuno è al di sopra della legge e che la giustizia può essere raggiunta anche nei confronti dei criminali più pericolosi. Speriamo che questo sia solo l’inizio di un’opera di contrasto ancora più efficace e che presto il territorio possa finalmente essere liberato dalla presenza malsana di questi clan.