Una recente sentenza della Corte dei Conti di Roma rappresenta una svolta radicale nella giustizia contabile. La prima sezione centrale d’appello ha emesso un verdetto che ha ribaltato completamente la precedente condanna della Corte dei Conti napoletana e ha assolto Nicola Capone, ex comandante della Polizia Municipale di Parete. Questo caso ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e ha suscitato dibattiti sulle responsabilità amministrative.
Capone era stato accusato di aver corrisposto somme e benefici derivanti dall’accantonamento delle multe ai vigili urbani che andavano via via in pensione. Nonostante la legge preveda tale possibilità, essa richiede un complesso iter che i comuni raramente seguono. Capone, come molti altri comandanti, aveva agito per conto dei vigili che andavano in pensione, autorizzando direttamente i pagamenti. La Corte dei Conti di Napoli ha ritenuto questo comportamento contrario alla legge e ha ordinato il risarcimento dell’Ente da parte dei responsabili.
La sentenza della Corte dei Conti di Roma ha seguito la linea difensiva dell’avvocato Perla per Capone. I giudici hanno riconosciuto che, nonostante il comportamento del comandante Capone fosse in contrasto con le disposizioni normative, la mancanza di un danno concreto e dimostrato non può generare una responsabilità amministrativa. Di conseguenza, la sentenza di condanna è stata annullata e Capone è stato completamente assolto.
Questa decisione apre nuovi scenari e dibattiti sulle responsabilità amministrative in situazioni simili. Getta anche nuova luce sul caso di Nicola Capone e dei numerosi altri dirigenti coinvolti in casi analoghi. La giustizia contabile sembra essere aperta a nuove interpretazioni e ad una maggiore considerazione delle circostanze specifiche.