Dario Sautto Stesa di camorra contro la casa dell'ex autista del boss poeta Aldo Gionta. Episodio inquietante, poco prima dell'alba di ieri, al Piano Napoli di via Settetermini a Boscoreale, dove sono stati esplosi diversi colpi di pistola verso l'appartamento al primo piano di uno dei palazzoni di edilizia popolare noti come una delle più fiorenti piazze di spaccio del Napoletano. Tre proiettili calibro 9 luger si sono conficcati nel muro esterno dell'abitazione intorno alle 6 di ieri mattina. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della stazione di Boscoreale e della squadra rilievi del nucleo investigativo di Torre Annunziata, che hanno avviato le indagini di rito. A terra i carabinieri hanno trovato 6 bossoli, tutti dello stesso calibro, segno che si sia trattato di quella che in gergo camorristico si chiama «stesa». Una raffica di colpi d'arma da fuoco esplosi in aria e verso quell'appartamento in particolare. Lì insieme alla compagna 34enne (con precedenti per droga) è residente il 29enne Giuseppe Lombardo, pregiudicato che nel 2015 fu arrestato in Sicilia, al porto di Pozzallo, alla guida dell'auto del «boss poeta» Aldo Gionta, in quel momento latitante e in partenza verso Malta. Due anni dopo, era il 2017, finì di nuovo in manette perché ritenuto dagli investigatori tra gli affiliati al nuovo clan nato da una costola dei Gionta, il cosiddetto «terzo sistema». La stesa della scorsa notte, però, potrebbe avere come matrice quella di un altro clan di camorra nato durante il lockdown e ribattezzato «quarto sistema», con base operativa circa un chilometro più giù lungo via Settetermini, nel Parco Penniniello di Torre Annunziata. Questa è una delle ipotesi alle quali stanno lavorando i carabinieri, che però al momento tendono a non escludere alcuna pista, anche perché dalla testimonianza della coppia non sono emersi dettagli utili alle indagini. È possibile, però, che dietro il raid potrebbero esserci dissidi di natura personale oppure legati al mondo dello spaccio di stupefacenti. Ma tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c'è anche l'ipotesi di un errore di persona, con gli uomini armati che hanno sbagliato bersaglio. Nel caso in cui, però, Lombardo e la compagna fossero i veri obiettivi del classico avvertimento di camorra, allora il ventaglio delle ipotesi potrebbe includere anche la faida scatenata dal «quarto sistema», il nuovo clan sgominato da un'operazione congiunta polizia-carabinieri lo scorso settembre, ma con uno dei boss – Pasquale Cherillo, nipote del defunto affiliato al clan Gallo-Cavalieri, Natale Scarpa – tuttora latitante.

Nella giornata di oggi si è svolto un maxi blitz a Boscoreale, che ha portato all’arresto di 21 persone. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, su delega del procuratore distrettuale. Gli arresti sono stati effettuati in seguito all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli.

Le persone coinvolte nell’operazione sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno evidenziato che tutti gli indagati fanno parte del clan Pesacane e del vecchio clan Gallo-Limelli-Vangone. Entrambi i clan operano nei territori di Boscoreale e Boscotrecase.

L’arresto di queste persone rappresenta un importante colpo alle organizzazioni criminali che operano nel territorio. La lotta alla criminalità organizzata è una priorità per le forze dell’ordine e per la magistratura, che lavorano incessantemente per garantire la sicurezza e la legalità nel nostro Paese.

Questa operazione dimostra l’efficacia delle indagini condotte dalle forze dell’ordine e la determinazione nel contrastare la criminalità. Grazie al lavoro svolto dagli investigatori, è stato possibile individuare e arrestare i responsabili di attività illecite, che danneggiano la comunità e mettono a rischio la vita di molte persone.

È importante sottolineare che la lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali non si ferma mai. Le forze dell’ordine e la magistratura continueranno a operare senza sosta per sradicare il fenomeno della criminalità organizzata e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.

Ogni arresto rappresenta una vittoria per la giustizia e la legalità. È fondamentale che la società si unisca a queste battaglie, collaborando con le forze dell’ordine e denunciando ogni forma di illegalità. Solo così si potrà debellare definitivamente la criminalità organizzata e costruire un Paese più sicuro e giusto per tutti.

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