Lo sfregio alle Cento Fontane
Torre del Greco, sabotaggio alle Cento Fontane: sfregio con legno e rifiuti dopo le pulizie. A inizio settembre erano state “tirate a lucido” dagli operai della ditta di manutenzione incaricata delle “grandi pulizie” all’ombra del Vesuvio. Un intervento radicale – disposto nell’ambito del piano di diserbamento del territorio promosso dall’amministrazione comunale targata Luigi Mennella – grazie a cui le storiche Cento Fontane avevano recuperato l’antico splendore, tornando a rappresentare un vanto per la zona porto di Torre del Greco.
Un orgoglio durato solo un mese, perché – la scorsa settimana – il monumento inaugurato a fine Ottocento è diventato nuovamente teatro dell’ennesimo sversamento di rifiuti: ignoti – verosimilmente durante la notte – hanno raggiunto la facciata principale delle Cento Fontane e depositato decine di pedane di legno danneggiate e, addirittura, un vecchio mobile. Non solo: lo “sfregio” dei criminali dell’ambiente e della storia cittadina è stato completato con lo sversamento di cartoni e legno in uno dei lavatoi in cui sgorga l’acqua dei “cannuoli” da cui prendono il nome le Cento Fontane.
Un vero e proprio raid, interpretato a palazzo Baronale come l’ennesimo sabotaggio per frenare la marcia della nuova amministrazione comunale per il recupero del decoro urbano in città .
Durante l’ultimo mese, poi, sono proseguiti gli “atti di inciviltà ” in tutta l’area come testimoniano le decine di bottiglie di plastica e cartacce gettate tra le aiuole a ridosso delle Cento Fontane e lo stato di degrado in cui è stata ridotta – in meno di trenta giorni – la scala principale d’accesso al monumento.
Una serie di azioni portate a termine nel silenzio del quartiere, con buona pace dell’appello lanciato dal sindaco Luigi Mennella all’indomani degli interventi di pulizia effettuati a settembre: “Confidiamo nella collaborazione di tutti per mantenere in ordine questi e altri spazi comuni”, il messaggio del primo cittadino. Un riferimento, neanche particolarmente velato, ai vari atti di sabotaggio – a partire dalla panchina bruciata in villa comunale fino agli sversamenti selvaggi di materassi e ingombranti – registrati nelle zone già interessate dalle “grandi pulizie” promosse dal Comune. E ora perfino davanti al monumento-simbolo della zona porto.