Ribaltata in Appello la condanna per la presunta devastazione e il saccheggio della villa bunker di Via Nazionale, appartenente al defunto boss Biagio Cava. La Corte di Appello di Napoli ha accolto le impugnazioni presentate dalla difesa, assolvendo tutti gli imputati dalle accuse. La sentenza di condanna in primo grado era stata emessa nel dicembre 2020 dal Tribunale collegiale di Avellino. I familiari del defunto boss, tra cui la moglie, la figlia e i nipoti, erano stati condannati a quattro anni e dieci giorni di reclusione e al pagamento di una multa. Michele Nappi di Pago del Vallo di Lauro era stato condannato per ricettazione. La motivazione della condanna in primo grado era stata la presenza del metodo mafioso nell’azione compiuta. Secondo i giudici, si trattava di un’azione intenzionale per danneggiare e depredare il bene confiscato. Ora, con la sentenza di assoluzione in Appello, è stata riconosciuta l’innocenza di tutti gli imputati. La vicenda nasce dalla vandalizzazione della villa bunker avvenuta nel maggio 2015, subito dopo una sentenza della Corte di Cassazione. La difesa ha sempre sostenuto che non ci fossero prove a carico degli imputati e che la scoperta della vandalizzazione era avvenuta giorni dopo la loro partenza dalla casa. Ora si attendono le motivazioni della sentenza di secondo grado.

Articolo precedenteIl ritrovamento dell’effigie rubata: un eroe torna a casa a Torre del Greco
Articolo successivoLa truffa degli impostori: coppia di anziani derubata a Grottaminarda

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui