Napoli, omicidio Maimone: arrestati sette complici dell’assassino

Il 20 marzo scorso, Francesco Pio Maimone è stato vittima di una sparatoria a Napoli, per motivi a lui sconosciuti. Ad oggi, sono state arrestate otto persone.

Francesco Pio Maimone, una vittima innocente della criminalità napoletana. Francesco aveva appena 18 anni e stava trascorrendo una tranquilla serata nei pressi degli chalet sul lungomare di Margellina, a Napoli. Una serata che si è rivelata fatale per il giovane Francesco, ucciso a colpi di pistola sparati per futili motivi da persone che lui stesso non conosceva.

Dalle indagini condotte dalla Squadra mobile di Napoli sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo in via Caracciolo, è emerso che due gruppi di giovani si sono affrontati a seguito di una lite scoppiata per futili motivi, probabilmente una scarpa macchiata.

Uno dei partecipanti alla lite, identificato come Francesco Pio Valda, 19 anni, si è allontanato dal luogo della lite e ha estratto successivamente una pistola dalla quale sono partiti dei colpi. Uno di questi ha colpito Francesco Pio Maimone, completamente estraneo ai fatti. Il giorno dopo l’accaduto, Valda è stato arrestato in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Francesco Pio Valda è figlio di Ciro, ritenuto affiliato al clan camorristico Cuccaro e deceduto in un agguato di camorra nel 2013.

Successive indagini hanno portato all’intercettazione di sette giovani, che avrebbero aiutato il presunto omicida a sottrarsi alle indagini, disfandosi della pistola, arma del delitto. La polizia di stato ha eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che dispone il carcere per quattro giovani e gli arresti domiciliari per tre ragazze.

I destinatari dell’ordinanza sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati aggravati anche dalle modalità mafiose.

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