Un mese fa, un giovane diciassettenne è stato arrestato con l’accusa di aver accoltellato un diciottenne che aveva cercato di sedare una rissa e difendere una ragazza da pesanti molestie sessuali. Durante l’aggressione, furono sferrati almeno due colpi di punteruolo, uno sotto l’ascella e l’altro nella coscia, che avrebbero potuto causare la morte del ragazzo. Per fortuna, il diciottenne è riuscito a sopravvivere. Questa tragedia si è verificata a San Marcellino, durante l’ennesima lite tra giovani.

L’arresto è avvenuto grazie a un’attenta indagine condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Aversa, coordinati dal colonnello Ivano Bigica, su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Napoli. Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri, la sera del 14 settembre, un gruppo di ragazzi si trovava nella villa comunale di San Marcellino quando si è scontrato con un altro gruppo. Nel corso dello scontro, sono state pronunciate parole offensive nei confronti di una ragazza dell’altro gruppo, scatenando una rissa.

Il diciottenne è intervenuto per difendere la ragazza e da lì è iniziata una colluttazione. Mentre alcuni si limitavano a pugni e calci, qualcuno ha estratto un’arma da taglio, probabilmente un punteruolo, e ha colpito il ragazzo al torace e alla coscia. Il giovane è crollato a terra e i suoi amici sono fuggiti. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno trovato solo gli amici della vittima, mentre il ragazzo ferito era stato già trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa. I medici hanno rilevato che le ferite avrebbero potuto causare la sua morte, ma fortunatamente il giovane si è completamente ripreso e è stato dimesso qualche giorno dopo.

Le indagini hanno permesso di identificare il presunto aggressore grazie alle testimonianze delle persone presenti nella villa comunale e ai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona. Attualmente, il ragazzo sospettato è in custodia a Nisida. Il giudice dei Minori, Anna Polito, ha sottolineato che, secondo i medici, le ferite inflitte al diciottenne avrebbero potuto causarne la morte. Questo elemento è stato preso in considerazione sia per l’accusa formulata contro l’indagato che per le misure cautelari. Secondo il giudice, sussiste il pericolo di una recidiva del reato. Inoltre, la personalità del ragazzo è stata giudicata complessa e potenzialmente pericolosa, come dimostra il fatto che non ha esitato a ferire gravemente la vittima di fronte a testimoni.

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