Hanno ancorato la loro barca al molo, hanno chiuso le buste con la spazzatura e sono scesi a terra. Arrivati ​​nella piazza adiacente a un noto locale che dà accesso all’area militare, si sono resi conto della novità: i cassonetti dell’immondizia non c’erano più. Quelli grandi e grigi, insieme a qualche bidone per la raccolta differenziata, erano spariti.

E ora? Dove potranno buttare la spazzatura? A pochi metri di distanza appare la soluzione. Purtroppo, una delle modalità spesso utilizzate a Napoli è il fai da te anarchico. E così, uno dopo l’altro, si sono diretti verso una montagna di rifiuti nata e cresciuta in mezzo alla strada, tra due automobili parcheggiate. E uno dopo l’altro hanno gettato il proprio sacchetto lì. È successo lo scorso venerdì a Nisida, nello spazio tra l’ingresso che porta al carcere minorile e due noti locali della movida cittadina. In quei pochi metri si concentra il traffico pedonale delle persone che devono raggiungere barche e gommoni ormeggiati al molo poco più avanti. Al ritorno, chi scende a terra deve gettare la spazzatura accumulata durante l’intera giornata di mare. Solo che i classici cassonetti dell’immondizia non c’erano più. E così, per magia, è comparsa una piccola discarica a cielo aperto autorizzata. I bagnanti, non trovando i bidoni, hanno pensato bene di lasciare i propri rifiuti per strada, creando una vera e propria montagna di spazzatura.

Tutto ciò è accaduto tra gli sguardi stupiti dei presenti, increduli di fronte a ciò che stava accadendo. È bastato il gesto di una sola persona che ha gettato il proprio sacchetto lì, generando un effetto domino che ha portato al degrado di quella piccola area. Eppure è risaputo: caldo e spazzatura non sono una buona combinazione. Ma sono un ottimo pasto per gabbiani e ratti.

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