Una banda di rapinatori che seminava il terrore nell’area vesuviana è stata smascherata dalle forze dell’ordine. Gli investigatori hanno individuato sei persone, due delle quali già detenute per altri motivi, ritenute responsabili di quattro rapine, alcune riuscite e altre tentate. La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura. Le accuse sono di rapina aggravata, tentata rapina, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal commissariato di polizia di Pompei e sono partite dopo una rapina avvenuta il 12 febbraio in un’agenzia di scommesse di Pompei. Due individui con il volto coperto, uno dei quali armato di pistola, hanno rubato 16.000 euro in contanti e poi bruciato l’auto utilizzata per la fuga, che risultava essere rubata. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, gli investigatori sono riusciti a identificare i presunti responsabili: due fratelli. Durante le perquisizioni domiciliari, sono stati trovati oggetti ritenuti utilizzati durante la rapina.

Durante le indagini, grazie anche all’intercettazione telefonica e ambientale, è emerso che uno dei fratelli, in collaborazione con un’altra persona arrestata in flagranza, ha commesso un’altra rapina il 24 marzo ai danni di un bar-tabacchi di Pompei, portando via circa 7.500 euro in contanti e quasi 1.500 euro di tabacchi.

Infine, le indagini hanno rivelato che i due fratelli, insieme agli altri quattro arrestati, avrebbero tentato di rapinare un supermercato e una ricevitoria del lotto di Torre Annunziata il 29 aprile. Entrambi i colpi sono stati sventati grazie all’intervento tempestivo degli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di polizia di Pompei.

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