La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha concluso l’inchiesta stralcio sul clan Sangermano, che riguardava gli indagati per i quali non era stato avviato il rito immediato. Ventuno avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati firmati dal sostituto procuratore Antonio D’Alessio nei confronti di altrettanti presunti partecipi dell’associazione guidata dai fratelli Agostino e Nicola Sangermano. Questo blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e della Direzione Investigativa Antimafia ha portato a trentaquattro capi di imputazione contro gli indagati, di cui sette nuovi rispetto all’operazione che ha smantellato il clan nel novembre 2022. Undici di loro sono accusati anche di associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra le imputazioni ci sono anche il concorso esterno in associazione mafiosa, il trasferimento fraudolento di valori per la partecipazione alle quote societarie di un caseificio, estorsione aggravata, detenzione di armi e favoreggiamento, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Una delle accuse riguarda la fornitura di mozzarelle a ristoranti e supermercati nella zona tra Nola e Irpinia, in particolare a due noti ristoranti di Monteforte Irpino. Alcuni indagati sono accusati di estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per questa fornitura. Inoltre, è stata contestata una rapina avvenuta nel 2016 a Marzano di Nola, con l’aggravante mafiosa. Nell’inchiesta sono presenti anche diciotto testimonianze e denunce raccolte dagli investigatori di Castello di Cisterna, oltre alle dichiarazioni di quattordici collaboratori di giustizia, tra cui l’ex capo della Nuova Famiglia Carmine Alfieri. Gli indagati avranno venti giorni per depositare memorie o chiedere di essere ascoltati dalla Procura, dopodiché la DDA deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio.