Sequestrato allevamento di cani da caccia e denunciate dieci persone

36 cani da caccia sono stati trovati costretti all’interno di strutture fatiscenti in un fondo rurale di Tramonti. L’allevamento, composto da box di una baracca in lamiere e tavole in legno con reti metalliche, è stato sequestrato e dieci persone sono state denunciate.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i veterinari sono riusciti a risalire ai proprietari di alcuni cani grazie ai microchip presenti sugli animali, i quali erano stati precedentemente denunciati come smarriti. Di conseguenza, ben 23 cani sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

Il gestore della struttura, un cacciatore di 56 anni, è stato denunciato, così come i nove proprietari del terreno. Questi ultimi dovranno dimostrare di non essere coinvolti nell’attività illegale. Inoltre, il cacciatore è stato sanzionato amministrativamente con una multa di 2.700 euro.

Questo sequestro e le relative denunce dimostrano l’importanza di garantire il benessere degli animali e di contrastare ogni forma di maltrattamento. È fondamentale che gli allevamenti e le strutture di custodia degli animali rispettino le norme di igiene e di sicurezza, così come il benessere psico-fisico degli animali stessi.

Le autorità competenti devono continuare a monitorare attentamente queste situazioni e ad intervenire tempestivamente in caso di violazioni. Solo così si potrà garantire la tutela degli animali e punire coloro che li sfruttano o li maltrattano.

Inoltre, è importante sensibilizzare la società sull’importanza di adottare un comportamento etico nei confronti degli animali e di segnalare eventuali situazioni di maltrattamento o sfruttamento. Solo con l’impegno di tutti sarà possibile creare una società più giusta e rispettosa nei confronti degli animali.

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