Pistola a pallini contro la prof, ispettori in arrivo

Un grave episodio si è verificato venerdì scorso presso l’Istituto Tecnico Commerciale Enrico Cenni di Vallo della Lucania. Uno studente di 15 anni avrebbe estratto una pistola a pallini dallo zaino e avrebbe sparato colpi che hanno colpito una docente alle spalle. Fortunatamente, la professoressa non ha riportato gravi ferite.

L’Ufficio scolastico regionale ha aperto un’indagine urgente sull’accaduto. Il direttore dell’Ufficio scolastico campano, Ettore Acerra, ha inviato degli ispettori per chiarire la dinamica dell’episodio. Se quanto accaduto verrà confermato, si tratta di un gesto inspiegabile e preoccupante.

L’episodio ha destato scalpore tra docenti e studenti dell’istituto di Vallo. La docente, che lavora da due anni nella scuola, stava svolgendo una lezione regolare quando è stata colpita dai pallini sparati dal ragazzo di 15 anni. Saranno gli ispettori dell’Ufficio scolastico a fare luce sull’accaduto in orario scolastico.

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio scolastico regionale, nell’attuale anno scolastico c’è stato solo un precedente di violenza o offesa a un docente in Campania. Lo scorso 26 settembre, durante le lezioni, una maestra è stata aggredita dai genitori di una alunna dell’infanzia in una scuola di Fuorigrotta, a Napoli. Nello scorso anno, altri tre docenti campani sono stati vittime di violenza in ambito scolastico.

La comunità educante si interroga sull’accaduto al Cenni di Vallo della Lucania. Claudio Naddeo, presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi, afferma che è necessario intervenire perché questi episodi, anche se non hanno conseguenze gravi per i docenti, tradiscono una mancanza di rispetto verso le istituzioni. Bisogna lavorare insieme alle famiglie, adottando misure incisive. Naddeo nota che certe serie televisive o messaggi sui social spesso trasmettono messaggi che vanno oltre l’intento degli autori e diventano modelli negativi. Il problema non è la serie o il social, ma l’uso distorto che se ne fa. I ragazzi devono avere gli strumenti critici per distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, altrimenti si rischia di incorrere in comportamenti fuorvianti.

Il dibattito si accende, con un coro unanime delle organizzazioni sindacali di Salerno che gridano “basta aggressioni ai docenti”. Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno, dichiara che il problema è legato al mancato riconoscimento sociale della scuola come luogo fondamentale di crescita civile e di cittadinanza. La famiglia svolge un ruolo preponderante in questo, poiché il rispetto per l’istituzione scolastica deve partire da essa. La Uil scuola esprime piena solidarietà alla docente per l’episodio subito e si aspetta che l’istituto prenda i provvedimenti disciplinari necessari nei confronti dell’alunno e garantisca la sicurezza di chi lavora per la crescita didattica ed educativa degli alunni.

Anche Vincenzo Pastore, segretario provinciale Cisl scuola Salerno, esprime preoccupazione per la diffusione sempre maggiore della violenza nelle scuole. Bullismo, atti vandalici e scontri con gli insegnanti sono segnali di un disagio crescente che va dalla scuola primaria a quella superiore.

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