L’omicidio di Torre del Greco: il marito resta in carcere
Il marito di Concetta Marruocco, Franco Panariello, è stato confermato in carcere dopo aver confessato di aver ucciso la moglie. Durante un interrogatorio di garanzia davanti al giudice Sonia Piermartini, Panariello ha confermato la sua confessione e ha collaborato con il magistrato. Tuttavia, questa collaborazione non gli ha garantito sconti o benefici, e il fermo è stato convalidato. L’uomo deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dal rapporto di parentela.
Attualmente si sta valutando anche il possesso del coltello con cui Panariello avrebbe inflitto almeno 15 colpi alla moglie. Il pubblico ministero Paolo Gubinelli sta valutando ulteriori aggravanti legate a maltrattamenti in famiglia e all’aver commesso l’omicidio alla presenza della figlia di 16 anni.
Nel frattempo, l’autopsia sulla salma della vittima è stata affidata al medico legale Francesco Busardo, che dovrà determinare il numero di coltellate e il colpo fatale per la donna. I risultati saranno consegnati entro 90 giorni.
Durante il processo di convalida del fermo, Panariello ha cercato di spiegare il mancato funzionamento del braccialetto elettronico che gli era stato applicato per evitare il rischio di avvicinamento alla moglie e ai figli. L’uomo ha negato di aver manomesso il dispositivo di sicurezza, sostenendo che il braccialetto non funzionava correttamente, come dimostrato da due allarmi scattati senza motivo. Gli investigatori stanno attualmente valutando questa versione del caso.
Il rapporto tra Concetta Marruocco e suo marito era caratterizzato da violenze e sopraffazioni. Panariello era già sotto processo per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e della figlia minorenne. Nonostante la vittima avesse denunciato le violenze subite, purtroppo non è riuscita a salvarsi la vita.
L’omicidio di Concetta Marruocco è un altro triste caso di femminicidio che mette in evidenza l’importanza di combattere e prevenire la violenza di genere. È necessario fare di più per proteggere le donne da situazioni di pericolo e garantire loro il diritto alla vita e alla sicurezza.