Il gip Marcello Rotondi ha deciso di archiviare il caso Pelosi poiché non ci sono elementi sufficienti per formulare una ragionevole previsione di condanna. È stata quindi respinta l’opposizione presentata dai familiari di Giovanni Pelosi, che avevano chiesto nuove indagini per fare chiarezza sulla sua morte. Dopo quasi due anni dalla tragedia, la Procura di Avellino ha richiesto l’archiviazione dell’unico indagato per omicidio, Ottavio Pelosi, difeso dagli avvocati Michela Pelosi e Raffaele Tecce. Ottavio Pelosi vive in Via Vicoletto Ferrari I, vicino al vecchio borgo di Ferrari, dove il corpo di Giovanni è stato trovato all’alba del 3 maggio.

La richiesta di archiviazione si basa sulle indagini condotte dai Carabinieri della stazione di Serino e dalla Compagnia di Solofra, nonché sugli accertamenti del Ris di Roma e sull’esame medico legale eseguito dalla dottoressa Carmen Sementa. È emerso che non ci sono elementi che dimostrino in modo oggettivo il coinvolgimento di Ottavio Pelosi nella morte del suo parente. Inoltre, dalle testimonianze è emerso che Giovanni era ubriaco già dalle 19 di quella sera e alcune persone hanno sentito un rumore compatibile con una caduta accidentale.

La vicenda riguardante Giovanni Pelosi è iniziata quando è stato trovato riverso a terra con una grave ferita alla testa, le mani insanguinate e ferite alle ginocchia e al sopracciglio. È stato chiamato il 118 e il ferito è stato trasportato al Pronto Soccorso del Moscati, dove è morto poche ore dopo, quasi alle 6:30 del 3 maggio 2021.

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