27 persone, tra cui il figlio del capoclan Paolo Di Lauro, il cantante Tony Colombo e la moglie del boss Gaetano Marino, sono state arrestate oggi dal Ros e dai carabinieri di Napoli. L’operazione è stata condotta nell’ambito di un’indagine della Dda sulle attività imprenditoriali e finanziarie del clan di Secondigliano. I reati contestati includono il concorso esterno in associazione mafiosa, la turbativa d’asta e il contrabbando di sigarette.

Secondo l’accusa, il clan Di Lauro avrebbe investito anche in società di abbigliamento, creando marchi come “Corleone” insieme a Tony Colombo e sua moglie. Inoltre, la bevanda energetica “9 mm” sarebbe collegata al clan Di Lauro. Gli inquirenti sostengono che gli indagati abbiano creato una sorta di “Di Lauro spa”, investendo in attività meno rischiose attraverso società intestate a prestanome.

Il clan gestiva una palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati. Inoltre, erano coinvolti nel contrabbando di sigarette dall’est, importando tonnellate di sigarette illegali provenienti dalla Bulgaria e dall’Ucraina.

Tony Colombo è un cantante neomelodico di 37 anni originario di Palermo. È noto per le sue canzoni come “Ti aspetto all’altare” e ha partecipato al programma televisivo “Ballando sotto le stelle” nel 2014. La sua notorietà negli ultimi anni era principalmente legata al suo matrimonio con Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino.

Tra le persone coinvolte nelle misure cautelari emesse oggi, c’è anche un autista che lavorava per la Direzione Distrettuale Antimafia. Al dipendente del Ministero della Giustizia viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, come a Tony Colombo e Tina Rispoli. L’autista è stato arrestato e posto in custodia cautelare.

Inoltre, gli investigatori hanno scoperto che il clan Di Lauro aveva finanziato la creazione di una fabbrica di sigarette, utilizzando anche il contributo di Tony Colombo e Tina Rispoli. La fabbrica è stata sequestrata e si occupava di confezionare pacchetti di sigarette con tabacco estero da vendere sia in Italia che all’estero.

L’operazione di oggi ha portato anche al sequestro di beni del valore di 8 milioni di euro. L’indagine continua e si spera che possa portare alla smantellamento di questa pericolosa organizzazione criminale.

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