Invasione di barelle all’Ospedale del Mare dove, nel fine settimana, è stata raggiunta quasi la quota 100 tra le mura del pronto soccorso. L’allestimento delle lettighe a rotelle che, per la grande quantità di ammalati, sono state sistemate in seconda e terza fila non è bastato ad accogliere il record di accessi registrato nel presidio di Ponticelli.

Un boom che ha fatto registrare 165 pazienti in entrata sabato e 125 domenica. Per questo motivo, sono spuntate sedie e poltroncine per terapie utilizzate, in mancanza di barelle, da medici e infermieri costretti ad arrangiarsi pur di garantire cure e terapie per tutti.

Non solo. Per recuperare le barelle i sanitari e, in particolare, il dirigente medico del pronto soccorso ha dovuto in qualche modo industriarsi reclutandole dagli altri reparti per arrivare ad una quota che ha oscillato tra le 80 e le 95 lettighe a rotelle nell’arco delle 48 ore da sabato a domenica, appena trascorsi.

Somministrare farmaci, cure per l’assistenza respiratoria e terapie di ogni tipo cercando di destreggiarsi tra la giungla di barelle, è quello che hanno fatto medici e infermieri nel pronto soccorso di Ponticelli, preso d’assalto sabato e domenica.

La situazione, già critica per la necessità di assistere un numero da record di pazienti, è stata resa ancora più complicata dall’urgenza di garantire a tutti una sistemazione, una volta esaurite le barelle dell’area al piano terra. L’emergenza ha, così, giustificato l’impiego di sedie e poltroncine per le terapie, laddove possibile in caso di assistiti parzialmente autonomi o senza gravi patologie eppure è stato inevitabile registrare tra le persone disagi di ogni tipo, a cominciare dalla mancanza di privacy tra i ricoverati fino alla difficoltà di somministrare il vitto tra le file della barellopoli.

C’è da dire che ad aggravare le difficoltà causate dal boom di accessi è stata anche una quota notevole di ammalati con codici rossi ma il problema va analizzato senza trascurare un altro punto di vista. La congestione del pronto soccorso, infatti, è strettamente connessa alla sosta degli ammalati che, invece, dovrebbero essere trasferiti nei reparti di competenza.

L’impennata dei dati registrati all’ospedale del Mare va distinta su due livelli considerando sia gli accessi che i ricoveri in barella. Dunque, da una parte ci sono i pazienti giunti al pronto soccorso con una quota di persone che nel giro di qualche ora sono state dimesse. Dall’altra parte ci sono gli accessi degli ammalati sistemati in barella per la necessità di tempi diagnostici più lunghi o per l’attesa di un trasferimento in reparto.

Il quadro è completato dalla consapevolezza che una percentuale di barelle riguarda pazienti che sostavano da due o tre giorni, seppure impropriamente, tra le mura del pronto soccorso e, per loro, la possibilità di lasciare il reparto d’emergenza è collegata alla disponibilità dei posti letto nei reparti.

Un altro dato significativo riguarda la natura dell’assistenza che, nel fine settimana, ha riguardato molti codici rossi, ovvero 21 di sabato e 9 di domenica e numerosi codici gialli, 71 sabato e 57 domenica.

Il boom dei numeri non si limita allo scorso fine settimana ma «riguarda circa un aumento del 30% degli accessi al pronto soccorso dell’ospedale del Mare registrato da circa due settimane» fa sapere il direttore generale dell’Asl partenopea, Ciro Verdoliva, descrivendo l’impennata dei pazienti come la conseguenza «delle prime influenze stagionali e di un notevole incremento degli accessi dalla Napoli 3 sud spesso con ambulanze private».

C’è anche una percentuale significativa di ammalati che «rifiutano il trasferimento presso altri presidi, incluso il San Giovanni Bosco e il Loreto Mare, oltre all’occupazione di posti letto nei reparti del presidio di Ponticelli per lo smaltimento delle liste di attesa e gli interventi programmati».

Una cosa è certa, «per limitare questa ondata la direzione generale attuerà una limitazione dei ricoveri impropri».

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