Il giudice accoglie la richiesta del legale del minore coinvolto nell’omicidio di Marzia Capezzuti e dispone nuove perizie. La decisione è stata presa durante l’udienza preliminare, che è stata aggiornata per fine mese. Il legale del ragazzo ha sollevato due eccezioni, entrambe accettate dal giudice. L’abbreviato sarà possibile solo dopo l’esecuzione di due perizie richieste dalla difesa del minore. La prima riguarda la capacità di intendere e volere del ragazzo al momento del suo coinvolgimento nell’omicidio. Si ipotizza che ci sia stato un condizionamento legato alla madre del ragazzo. La seconda perizia riguarda la rilettura del labiale di un video in cui il minore si confida con sua sorella e confessa la sua partecipazione all’omicidio della giovane milanese. Nel frattempo, la procura non ha ancora preso una decisione sulla posizione degli indagati maggiorenni, i genitori del ragazzo. Anche la prima parte dell’inchiesta, che coinvolge i fratelli del minore e altre due persone vicine alla famiglia, non è stata ancora risolta. Sembra che sia necessario chiarire tutte le posizioni non solo riguardo all’omicidio, ma anche alle torture subite dalla vittima e alla sua riduzione in stato di schiavitù. I giudici del Riesame hanno scritto che la responsabilità del minore si estende anche a chi non ha partecipato alla premeditazione originaria, riconoscendo che il ragazzo ha avuto un ruolo nell’omicidio, che era evidentemente premeditato. Durante una video chat su Instagram con sua sorella Annamaria, avvenuta il 18 ottobre dell’anno scorso, il ragazzo confessa di aver portato la ragazza a fare un giro e di averla affogata. Non è ancora chiaro cosa sia successo dopo. La situazione rimane complessa e sono necessarie ulteriori indagini per fare piena luce su questo tragico evento.

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