La banda di truffatori di anziani che è stata sgominata ieri dai carabinieri di Napoli aveva la sua “centrale operativa” in via Duomo, un vero e proprio call-center da cui partivano le telefonate alle vittime. Gli incontri per organizzare i colpi avvenivano sempre nell’androne di un palazzo di via Duomo, dove vive uno degli indagati.
Il capo del gruppo, identificato come Mario Biancardi, convocava una riunione prima di ogni colpo. Le intercettazioni e le appostamenti dei carabinieri della compagnia Napoli Centro hanno rivelato che queste riunioni si svolgevano quasi sempre intorno alle 9.30.
Nei documenti d’indagine sono presenti centinaia di conversazioni intercettate dai carabinieri agli indagati. In una di queste conversazioni, si sente un corriere comunicare alla “centrale telefonica” di via Duomo che il colpo non era andato a buon fine: “Mamma a casa non è venuta proprio! Forse sta digiuna”.
La banda ha commesso numerose truffe approfittando della pandemia da Covid e del lockdown. Uno dei modi in cui agivano era bussando al citofono di anziane donne e dicendo di avere una consegna da parte dei loro figli. Le vittime aprono e consegnano ingenuamente 1500 euro ai truffatori.
Tra gli indagati ci sono Salvatore Battista, Mario Biancardi, Mariano Crocono, Ciro Della Monica, Raffaele Di Guido, Rosario Errico, Antonio Esposito, Luisa Lendano, Luca Limongello, Fabio Marino, Concetta Petrosini, Michele Romano e Vincenzo Russo.
La foto mostra la zona delle operazioni del gruppo di truffatori, mentre nel riquadro è presente Salvatore Battista, detto Totore.