Cumuli di rifiuti sparsi nel capoluogo. Una scena ormai sempre più diffusa e che segnala un problema che non è ascrivibile alla categoria dei disservizi. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, i cumuli di rifiuti (di vario genere e dimensioni, water compres) non insistono nei pressi delle abitazioni dove, in ossequio alle regole della differenziata, ogni sera i casertani depositano i propri scarti raccolti poi da Isvec, pronta a multare chi non rispetta le norme. Ad essere sporcati e trasformati in vere e proprie discariche sono soprattutto, ma non solo, gli angoli bui della città, quei luoghi meno visibili e più esposti al conferimento selvaggio. La centralità di via Graefer e via Leonardo da Vinci non ha mai scoraggiato automobilisti di passaggio e i residenti, non solo degli alloggi popolari, dal violare le regole. Cumuli di sacchetti che crescono sempre più e, accanto a questi, mobili vecchi ed elettrodomestici da buttare in strada nonostante il servizio di ritiro degli ingombranti attivabile con una telefonata. Cumuli che lasciano indifferenti i passanti ormai abituati a queste scene.

Resta un esempio negativo anche il rione di via Dietro Corte, nella frazione di San Clemente, dove la presenza di rifiuti di ogni tipo è ormai una costante che richiede saltuarie bonifiche da parte della Isvec. Rifiuti sparsi anche in uno dei principali punti di accesso alla città, quello di viale Carlo III dove le aiuole sono costellate da fazzoletti, lattine e cartacce lanciate dalle auto e i marciapiedi laterali sono diventati un luogo nascosto perfetto per depositare i rifiuti più ingombranti. Non è necessario allontanarsi troppo dal centro cittadino per scoprire i cumuli di rifiuti abbandonati in via Ruta, alle spalle dell’area mercatale. Qui gli anonimi incivili hanno scelto di buttare i loro rifiuti sotto il cavalcavia della variante Anas che offre angoli bui in diversi altri punti della città. La stessa scena, infatti, si registra anche in via Vico, in via Madre Teresa di Calcutta (dove ad essere presi d’assalto sono anche i terreni incolti rimasti accessibili) e a Centurano tra via Alexander Fleming e via Montagna dove mobili vecchi e rotti sono stati accumulati approfittando del luogo poco trafficato. Anche a pochi metri di distanza, però, tra via Mendel e via Pasteur nei pressi della villa comunale si ripropone la stessa scena. Nonostante la centralità del luogo e l’ampia visibilità da parte di chi è in transito o affacciato dalle abitazioni che circondano l’area, qualcuno si è sentito sicuro da abbandonare sui marciapiedi sacchetti e scatoloni. Rifiuti di ogni tipo si presentano anche nelle aiuole che circondano via Borsellino e via Sant’Augusto. Non brilla per pulizia anche via del Casino Vecchio che, dalla piazza della Vaccheria conduce al vecchio Casino da caccia ormai diroccato e chiuso al pubblico da anni, e sono numerose le strade isolate della vicina San Leucio dove gli incivili trovano spazio per depositare i propri rifiuti. L’area dei colli tifatini abbonda di angoli nascosti dove poter sversare scarti e sacchetti che compaiono anche nei terreni e nelle strade secondarie di Casolla, Staturano e Santa Barbara. A soffrire sono soprattutto le aree collinari, private o demaniali, tutte accessibili e per nulla sorvegliate. A fronteggiare lo sversamento illegale dei rifiuti è l’Isvec che, però, può solo limitarsi ad organizzare raccolte e pulizie straordinarie per evitare che, oltre ai rifiuti presenti in strada, possano creare problemi anche topi e blatte attirati dai cumuli.

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