Nella serata di ieri, si è verificato un grave incidente presso l’Istituto Penale per Minorenni di Airola, quando un detenuto ha appiccato fuoco ad una cella di pernottamento. Questo episodio ha causato disordini e paura tra gli altri detenuti e il personale presente. Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo e lodevole della Polizia Penitenziaria, ulteriori alterazioni dell’ordine e della sicurezza sono state evitate, così come danni all’incolumità fisica degli operatori e dei detenuti.

La notizia è stata riportata da Giuseppe Merola, dirigente nazionale della Federazione Sindacati Autonomi CNPP, che ha sottolineato la necessità di politiche migliorative per il personale di Polizia Penitenziaria di Airola. Questi agenti operano da tempo in condizioni di estrema precarietà, dovuta a vari fattori organizzativi e logistici. Proprio per questo motivo, nella mattinata odierna, una delegazione nazionale della FSA CNPP ha effettuato una visita presso l’Istituto di Airola al fine di verificare le condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria e incontrare la nuova Direttrice, che è stata insediata agli inizi di ottobre.

“Dobbiamo esprimere solidarietà e vicinanza ai poliziotti penitenziari di Airola”, ha concluso Domenico Pelliccia, Segretario Generale Aggiunto della Federazione Sindacati Autonomi CNPP. “Non possiamo più tollerare queste continue esposizioni a rischi pericolosi. Il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità deve prendere atto di ciò che sta accadendo in diverse realtà del Paese e adottare misure urgenti”.

È evidente che è necessario porre maggiore attenzione alla sicurezza e al benessere dei detenuti e degli operatori nelle strutture penitenziarie. Questo incidente mette in luce la precarietà delle condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria e la necessità di investire in politiche migliorative. Speriamo che le autorità competenti prendano in considerazione queste richieste e agiscano di conseguenza per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e stabile per tutti coloro che operano all’interno delle carceri italiane.

Articolo precedenteNapoli in rivolta: l’abbandono dei rifiuti non si ferma
Articolo successivoGli artisti ribelli di Napoli: Vecchi Lions

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui