L’inquinamento causato dalla discarica di Lo Uttaro nel comune di Caserta ha violato i diritti umani, secondo la Corte europea dei diritti umani. La sentenza afferma che l’inquinamento ha avuto un impatto negativo sul benessere personale dei cittadini durante la crisi causata dal malfunzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti nella regione campana dal 1994 al 2009. Inoltre, la discarica non è stata ancora messa in sicurezza o bonificata dalle autorità italiane.

Nel 2010, 19 abitanti di Caserta e San Nicola La Strada si sono rivolti alla Corte europea dei diritti umani, affermando che l’apertura della discarica di Lo Uttaro e la mancata bonifica hanno messo a repentaglio la loro salute e violato il loro diritto a vivere in un luogo privo delle conseguenze dell’inquinamento. Hanno inoltre sostenuto di essere stati discriminati dallo Stato italiano, che non ha garantito loro la stessa protezione dei dati degli altri cittadini italiani. Infine, non hanno potuto fare causa per ottenere il rimborso delle tasse pagate per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

La Corte europea dei diritti umani ha dato parzialmente ragione a undici dei ricorrenti, dichiarando inammissibili i reclami degli altri otto per mancanza di prove di residenza nei comuni interessati. La sentenza evidenzia che gli undici abitanti di Caserta e San Nicola La Strada sono più vulnerabili alle malattie a causa delle violazioni delle norme di sicurezza nella gestione dei rifiuti durante l’emergenza in Campania, e che l’inquinamento continua a mettere a rischio la loro salute.

La condanna dell’Italia arriva due giorni dopo che il Comune di Caserta ha ottenuto un finanziamento di 6,5 milioni di euro per la messa in sicurezza permanente della discarica “Ecologica Meridionale” a Lo Uttaro. Questo dimostra che, nonostante la sentenza, le autorità italiane stanno cercando di risolvere il problema dell’inquinamento nella zona.

È importante che lo Stato italiano prenda sul serio le questioni legate all’inquinamento e alla tutela dei diritti umani. La salute e il benessere dei cittadini devono essere una priorità assoluta, e le autorità devono garantire la sicurezza e la bonifica delle aree inquinate. Speriamo che questa sentenza della Corte europea dei diritti umani porti a un cambiamento reale e a una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente e della salute delle persone.

Articolo precedenteEroe di Avellino: automobilisti bloccano anziano contromano
Articolo successivoCarabinieri in azione: arrestati due noti ladri di auto a Monteforte Irpino

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui