Nanà Bidognetti, figlio di Francesco Bidognetti detto “Cicciotto e mezzanotte”, è accusato dalla Dda di continuare a guidare il clan dei casalesi nonostante sia detenuto nel carcere di Terni. Secondo il magistrato Maurizio Giordano, Nanà impartiva ordini ai suoi affiliati attraverso telefoni cellulari illegalmente detenuti e tramite colloqui con i familiari. Inoltre, sono state trovate numerose lettere indirizzate a parenti e soggetti legati alla camorra locale. Durante il processo, le missive intercettate tra Nanà e Emilio Martinelli sono state esaminate attentamente. Martinelli è stato arrestato per essere considerato il referente del clan per il traffico di droga, le estorsioni ai danni dei commercianti, il noleggio di auto e le truffe relative al bonus 110% nel territorio di San Cipriano d’Aversa. Sono state anche prese in considerazione le lettere inviate al cognato Vincenzo D’Angelo, alla sorella Teresa e a Carlo D’Angelo, compagno di Katia, un’altra sorella di Gianluca. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle lettere spedite a Nicola Kader, presunto capo zona dei Bidognetti sul Litorale, e ad Antonio Lanza. L’indagine condotta dai carabinieri ha portato allo smantellamento delle cosche Bidognetti e Schiavone e ha portato all’imputazione di Nanà e di altri 30 imputati.