Un tragico incidente sul lavoro si è verificato il 29 marzo 2018 a San Godenzo, nel Mugello (Firenze), quando un operaio di 52 anni originario di Napoli è caduto da un traliccio mentre stava lavorando a un impianto telefonico. Purtroppo, per lui non c’è stato nulla da fare. Oggi, il tribunale di Firenze ha condannato il datore di lavoro del 52enne, proprietario dell’azienda Tm impianti di Monsummano Terme (Pistoia), a 1 anno e 4 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio colposo.

Inoltre, l’imprenditore dovrà versare una provvisionale di 200.000 euro ai familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile. Il giudice Gian Maria Faralli ha anche stabilito una sanzione di 105.000 euro per la società Tm impianti per illecito amministrativo, poiché non ha fornito all’operaio, come previsto nell’atto di accusa, “alcun dispositivo di sicurezza idoneo per lavorare in quota, risparmiando così sull’attrezzatura utilizzata”.

Secondo l’accusa, l’imprenditore aveva incaricato l’operaio di eseguire lavori in quota per rafforzare il traliccio Rai al fine di installare un nuovo impianto Vodafone, senza fornirgli la piattaforma di lavoro elevabile, come previsto dal piano di sicurezza. Durante il processo, è emerso che l’operaio era assicurato al traliccio solo con un cordino anticaduta e un cordino di posizionamento, che non erano adatti per gli spostamenti in quota.

Questo tragico incidente mette in luce l’importanza di garantire la sicurezza sul lavoro e di fornire agli operai le attrezzature adeguate per svolgere il proprio lavoro in modo sicuro. È fondamentale che i datori di lavoro rispettino le norme di sicurezza e mettano a disposizione dei propri dipendenti gli strumenti necessari per evitare incidenti mortali come questo. Speriamo che questa sentenza possa servire da monito per tutti coloro che trascurano la sicurezza dei propri lavoratori.

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