Omicidio a Grottaminarda: i funerali di Ivan Kantsedal

Oggi si sono svolti i funerali di Ivan Kantsedal, l’ucraino di 46 anni ucciso la settimana scorsa nel centro di Grottaminarda. La cerimonia si è tenuta nella chiesa madre di Santa Maria Maggiore, alla presenza di familiari, amici e della comunità ucraina presente nella cittadina.

La vita di Ivan è stata segnata da un’infanzia e una giovinezza difficili, che aveva cercato di dimenticare con il suo arrivo in Italia, sperando di costruirsi una vita migliore. Purtroppo, otto giorni fa, la sua vita è stata spezzata da cinque colpi di pistola sparati a bruciapelo da un uomo del posto, A. G., difeso oggi dall’avvocato Giuseppe Romano.

Ivan, conosciuto come “il gigante buono” per via della sua statura imponente, era una figura familiare per tutti a Grottaminarda. Con il suo diploma di infermiere, lavorava come badante e si stava recando a casa con la sua compagna dopo aver fatto la spesa al supermercato, quando è stato ucciso.

Durante i funerali, si è respirato un clima di silenzio, commozione e pianto da parte di tutti i presenti. I familiari sono disperati e non riescono a spiegarsi il motivo di una perdita così improvvisa e inaspettata. Anche la comunità ucraina è profondamente colpita dalla tragica morte di Ivan.

Nella chiesa, le telecamere sono state vietate per rispettare la sacralità della funzione religiosa. Le indagini in corso dovranno stabilire le ragioni di quanto accaduto otto giorni fa, in una serata ancora calda di ottobre. Nel frattempo, l’avvocato Lorenzo Assanti, che si è occupato della difesa della famiglia di Ivan Kantsedal, ha dichiarato: “Non si può morire così”.

È così che si è concluso l’ultimo capitolo di questa triste storia che ha scosso la cittadina di Grottaminarda. La comunità resta unita nel dolore e spera che giustizia venga fatta per la morte di Ivan, un uomo che cercava solo di costruirsi una vita migliore lontano dai suoi problemi passati.

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