Dal 6 al 12 novembre 2023, il carcere borbonico di Avellino ospiterà la mostra intitolata “Sub tutela dei” in memoria del giudice Rosario Livatino. La mostra sarà aperta al pubblico dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. L’obiettivo di questa esposizione è far conoscere al grande pubblico la straordinaria figura del magistrato siciliano che ha dedicato tutta la sua carriera nell’agrigentino, prima di essere ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato il 9 maggio 2021.

Durante la mostra, ci sarà anche un momento di confronto dal titolo “Il compito quasi sovrumano del giudicare: l’eredità di Rosario Livatino”, che si terrà il 9 novembre alle 16. A relazionare saranno il procuratore Airoma, l’onorevole Chiara Colosimo, presidente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, e l’avvocato Carlo Torti della Libera Associazione Forense. In occasione della mostra, il Duomo di Avellino ospiterà la reliquia del Beato Rosario Livatino e alle 18 sarà celebrata la santa messa dal vescovo Arturo Aiello.

Il giudice Livatino fu ucciso il 21 settembre 1990 sulla SS 640 Caltanissetta-Agrigento, all’altezza del viadotto Gasena, mentre si stava dirigendo, senza scorta, in tribunale. Fu ucciso da quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina, un’organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa nostra. Era a bordo della sua vecchia Ford Fiesta di colore amaranto, quando fu speronato dall’auto dei killer. Già ferito da un colpo alla spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e ucciso a colpi di pistola. Per lungo tempo aveva indagato sui rapporti che rivelavano gli interessi economici e gli affari della mafia, a partire dalla guerra di mafia a Palma di Montechiaro.

Nella sentenza di condanna dei suoi assassini si legge: “perseguiva le cosche mafiose impedendone l’attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l’espansione della mafia”.

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