Sparatoria a Cesinali: 4 anni di detenzione domiciliare per i tre imputati
Nel processo per la sparatoria avvenuta il 13 ottobre 2022 a Cesinali, Giuseppe Valentini, Vincenzo Montereale e Valentino Capocchiano hanno patteggiato la pena a 4 anni di detenzione domiciliare. I tre imputati, difesi dall’avvocato Massimo Chiusolo del foro di Bari, sono stati prosciolti dall’accusa di tentata rapina, poiché il fatto non si è verificato. Durante l’interrogatorio di garanzia, i tre avevano respinto questa accusa sostenendo di essere arrivati in Irpinia per rubare automobili. Anche il gip Paolo Cassano, nel corso della convalida delle misure, ha affermato che l’ipotesi dell’assalto al portavalori era solo una mera illazione, non supportata da alcun elemento di prova.
Tutto è iniziato la sera del 13 ottobre 2022, a Foggia, quando una pattuglia della squadra mobile della polizia era sulle tracce di cinque vetture rubate. Le auto sono state inseguite fino al casello autostradale di Cerignola est, proseguendo fino alla provincia di Avellino. Sull’Ofantina, all’altezza di Cesinali, tre auto sono riuscite a far perdere le proprie tracce, mentre due Jeep Compass sono state raggiunte e si sono fermate nel piazzale davanti al cimitero del paese. La polizia è intervenuta immediatamente, con una pattuglia proveniente da Foggia e tre da Avellino.
Il conducente della Jeep bianca, senza esitazione, ha messo la retromarcia per fuggire e ha tentato di investire due agenti della Mobile di Foggia scesi dalle loro auto. Da quest’auto è partito un colpo di pistola contro i poliziotti, che hanno prontamente risposto al fuoco. In aiuto dei colleghi pugliesi è intervenuto un poliziotto di Avellino, ma anche lui è stato preso di mira con altri due colpi di pistola. Anche lui ha risposto immediatamente al fuoco. Durante la fuga, la Jeep bianca ha fatto cadere sull’asfalto 90 chiodi a quattro punte di circa 10 centimetri. La fuga è terminata sui binari della ferrovia nella frazione di Villa San Nicola. L’auto è stata ritrovata con le portiere anteriori spalancate, a bordo c’era un uomo senza vita, G.R, 31 anni di Molfetta ma residente a Cerignola. Aveva il volto coperto e con sé aveva una radio ricetrasmittente, una torcia, sei chiavi inglesi, due cacciative, tre chiavi di vario tipo, una pinza e del filo elettrico.