Caccia ai due evasi dal carcere minorile di Airola: le forze dell’ordine sono sulle tracce dei detenuti fuggiti attraverso un buco nella loro cella. La polizia penitenziaria sta setacciando tutti i possibili nascondigli, compresi familiari, amici e conoscenti, nella speranza di trovarli. La scorsa settimana, i due giovani detenuti, appena maggiorenni, avevano già tentato la fuga durante un momento di confusione causato da un incendio nella cella di un altro detenuto straniero con problemi psichici. Erano riusciti a salire sui tetti, ma erano stati catturati nuovamente. Nel frattempo, però, avevano scavato un tunnel nel muro della loro cella, coperto dai lettini, e solo stanotte gli agenti penitenziari se ne sono accorti. Ora vengono cercati in tutta la Campania, ma non è escluso che siano riusciti a salire su un treno per allontanarsi. Per questo motivo, le telecamere della stazione di Airola, di Benevento e delle fermate degli autobus sono state controllate. Questa fuga mette in evidenza il degrado delle strutture carcerarie, che trasmette un senso di abbandono e solitudine, favorendo proteste e malcontento tra i detenuti. Nel 2020, il garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, aveva sottolineato le carenze e le gravi condizioni strutturali dell’istituto penitenziario di Airola, evidenziando la mancanza di dignità e sicurezza per i giovani detenuti. Purtroppo, poco o nulla è cambiato da allora. Secondo Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Spp, fuggire da un carcere è diventato un gioco da ragazzi, e l’emulazione delle gesta dei detenuti adulti fa parte dell’addestramento dei piccoli criminali di domani. Il sistema carcerario per minori si rivela inadeguato, con il 90% dei giovani detenuti che, una volta usciti, continua sulla strada del crimine. Secondo il sindacato, le misure da adottare sono più complesse di quelle proposte dal Ministero, che si limita ad estendere la platea di minori perseguibili. Il problema principale riguarda l’infrastruttura e il personale. È necessario potenziare gli istituti per minori, migliorando il ruolo di rieducazione e adeguando le strutture carcerarie esistenti, che sono fatiscenti e antiquate, oltre a essere sottodimensionate in termini di personale.