L’imprenditore bufalino Salvatore Bellopede è stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’accusa è quella di aver utilizzato latte adulterato per produrre la mozzarella di bufala campana dop. Il collegio presieduto da Luciana Crisci ha anche dichiarato l’estinzione dei reati per prescrizione per altri imputati, in particolare per gli ex titolari dell’allevamento bufalino di San Potito Sannitico, comune dell’Alto-Casertano, da cui Bellopede avrebbe acquistato il latte. Si tratta dei fratelli Cecilia, Marcello e Carmine Crispino, e della madre dei tre, Anna Altieri. Bellopede e il fratello vennero arrestati nel febbraio del 2017 per aver messo in commercio prodotti caseari destinati all’alimentazione, realizzati con latte crudo adulterato attraverso l’aggiunta di soda caustica non autorizzata. Inoltre, i prodotti erano pericolosi per la salute pubblica poiché provenivano da allevamenti non ufficialmente indenni da tubercolosi. Dalle indagini è emerso che il latte veniva conservato anche per 7-8 giorni e successivamente trattato con soda caustica per abbattere la carica batterica. Gli indagati, come risulta dalle intercettazioni, parlavano del trattamento per ridurre l’acidità del latte. Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari adulterati, che mettono a rischio la salute dei consumatori. La mozzarella di bufala campana dop è un prodotto di grande valore e qualità, e dobbiamo garantire che venga prodotta nel rispetto delle norme e delle regolamentazioni vigenti.

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