La Guardia di Finanza di Napoli, attraverso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sta eseguendo un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento riguarda un imprenditore di Casal di Principe, titolare di aziende edili e immobiliari.

Il sequestro è stato disposto sulla base di elementi che indicano la pericolosità sociale dell’imprenditore e fanno pensare che il suo patrimonio, così come quello della sua famiglia, sia stato accumulato grazie a attività illecite.

Questo imprenditore è stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso e condannato in primo grado per reati di corruzione e turbativa d’asta. Si ritiene che faccia parte di un gruppo ristretto di imprenditori di fiducia delle fazioni Schiavone e Russo del clan dei Casalesi sin dal 2000.

Secondo le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, l’imprenditore alterava sistematicamente le gare d’appalto attraverso condotte corruttive o l’intimidazione del clan, permettendo ai Casalesi di aggiudicarsi i lavori pubblici e garantendo così un introito stabile all’organizzazione criminale. Il clan consentiva all’imprenditore di vincere le gare pubbliche, non facendo partecipare i propri impresari di fiducia alle procedure di aggiudicazione o facendoli partecipare solo per simulare la regolarità della gara. L’imprenditore versava poi al clan una percentuale dell’importo dei lavori ottenuti attraverso fatturazioni false.

Gli approfondimenti economico-patrimoniali sull’imprenditore hanno evidenziato una situazione finanziaria incompatibile con il patrimonio accumulato nel tempo, che si ritiene sia frutto del rapporto malavitoso instaurato con i Casalesi.

In base alle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a sequestro le quote e l’intero patrimonio aziendale di 16 società, 51 immobili, 8 auto/motoveicoli e 27 rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.

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