Oggi si terrà davanti ai magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli l’udienza riguardante l’impugnazione proposta dalla Procura di Avellino contro la decisione di attenuazione della misura cautelare nei confronti dei presunti autori del delitto di Roberto Bembo, firmata dal Gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, a fine luglio. La Procura aveva presentato ricorso contro gli arresti domiciliari decisi per Niko Iannuzzi e Luca Sciarillo, entrambi reclusi nel carcere di Bellizzi Irpino dal 3 gennaio. Entrambi gli imputati sono difesi dal penalista Gaetano Aufiero. Alla richiesta della Procura si sono aggiunte alcune integrazioni proposte dal difensore delle parti civili, i genitori del ragazzo ucciso, il penalista Gerardo Santamaria. La decisione potrebbe essere presa oggi, anche se potrebbe essere necessario un termine per depositare le conclusioni sull’istanza di annullamento dell’ordinanza.

L’impugnazione della Procura di Avellino parte dalle conclusioni sulla personalità e l’inclinazione a delinquere degli indagati espresse nell’ordinanza di convalida del gennaio 2023. Secondo la Procura, non sono emerse circostanze nuove favorevoli agli indagati che possano modificare il quadro indiziario e cautelare che ha portato all’adozione degli arresti domiciliari come misura coercitiva. Il Gip, secondo il pm D’Onofrio, avrebbe basato il suo ragionamento su dati che contrastano con la realtà o sono frutto di deduzioni indimostrate.

L’impugnazione si concentra sul tempo trascorso in carcere e sull’età giovane degli imputati. Secondo il pm D’Onofrio, nonostante l’arresto domiciliare sia durato solo 8 mesi, il Gip non ha fornito argomentazioni logiche o giuridiche per dedurre un effetto deterrente. La Procura sostiene che non vi siano nuovi elementi che possano “colorare” favorevolmente il quadro cautelare e che la dinamica del delitto, già chiara e inalterata, non supporti un affievolimento delle esigenze cautelari.

Infine, si solleva la questione della consegna tardiva della consulenza medico-legale, che secondo la Procura avrebbe violato il diritto alla difesa degli imputati. Si attende ora la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli sulle questioni sollevate dalla Procura di Avellino.

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