Titto Mattera condannato per aggressione a un collega tassista

L’isola di Ischia è stata teatro di un altro episodio di violenza tra tassisti, un fenomeno purtroppo non raro in questa zona. L’imputato Titto Mattera è stato condannato a quattro mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno nei confronti dei familiari della vittima, Francesco Castagna, deceduto nel frattempo per altre cause. La sentenza è stata emessa dalla giudice monocratico della Sezione Distaccata di Ischia, dott.ssa Maria Francesca Palagano, nell’udienza del 9 ottobre scorso.

Francesco Castagna aveva presentato una querela dettagliata in cui raccontava l’aggressione subita. Secondo il suo racconto, mentre si trovava in attesa di clienti nel parcheggio di Lacco Ameno, è stato spinto violentemente a terra da Titto Mattera, che lo ha poi colpito con calci e pugni. La vittima aveva riferito di aver subito lesioni che richiedevano più di 20 giorni di guarigione.

Le dichiarazioni della vittima sono state confermate da testimoni e dai certificati medici. Uno dei testimoni ha dichiarato di aver visto Titto Mattera colpire Francesco Castagna con un pugno in faccia. Anche i familiari della vittima hanno confermato l’aggressione, riferendo di aver visto Mattera spingere Castagna a terra e colpirlo ripetutamente.

Titto Mattera ha cercato di ribaltare la dinamica dei fatti, sostenendo di essere stato lui stesso vittima di un’aggressione da parte di Castagna. Tuttavia, questa tesi è stata smontata durante il dibattimento e la memoria dell’avvocato della parte civile. Il giudice ha quindi ritenuto Mattera colpevole.

Purtroppo, Francesco Castagna non ha potuto assistere alla lettura della sentenza, essendo deceduto nel frattempo. Tuttavia, il risarcimento del danno andrà ai familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Ivan Colella.

Questo episodio di violenza tra tassisti evidenzia ancora una volta la necessità di garantire la sicurezza e il rispetto nelle professioni che coinvolgono il pubblico. È fondamentale che le autorità e le istituzioni si impegnino per prevenire e contrastare questi episodi, garantendo la giustizia per le vittime e punendo i responsabili. Solo così sarà possibile garantire un ambiente di lavoro sicuro e tranquillo per tutti.

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