La Corte di Appello di Napoli ha assolto l’ex calciatore Luca Pini, precedentemente condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per il suo coinvolgimento nelle scommesse del clan della Vinella Grassi di Secondigliano riguardanti le partite di calcio dell’Avellino durante il campionato di Serie B 2013/2014. La sua condanna è stata ridotta a sei mesi per frode sportiva, con la concessione della sospensione condizionale della pena.
Le indagini delle Procure di Napoli e della Procura federale hanno riguardato due partite in particolare: Modena-Avellino e Avellino-Reggina, su cui la camorra avrebbe scommesso ben 600 mila euro. Secondo gli investigatori, i calciatori coinvolti nel favorire gli scommettitori del clan sarebbero stati Francesco Millesi e Armando Izzo, che all’epoca giocavano nell’Avellino, insieme a Luca Pini. Quest’ultimo avrebbe avuto incontri con i capi clan Umberto e Antonio Accurso per concordare le scelte sulle scommesse.
La decisione della Corte di Appello di Napoli segue quella del giudice di primo grado del 12 marzo 2018, che aveva assolto anche l’ex calciatore e capitano dell’Avellino Francesco Millesi dall’accusa di favorire la camorra, condannandolo invece a un anno di reclusione per frode sportiva, con sospensione della pena confermata in appello. Armando Izzo, invece, è stato ritenuto colpevole in primo grado di concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva, e condannato a cinque anni di reclusione.