Durante l’udienza del processo a carico del professor Mario Pagano, accusato di ricettazione di beni culturali, i suoi avvocati hanno presentato una richiesta sorprendente: una perizia sulla sua capacità di intendere e di volere al momento del presunto reato, nonché di stare in giudizio. I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Antonio Ricci, hanno accettato questa richiesta e disporranno una perizia per accertare se Pagano può essere considerato imputabile.

L’inchiesta condotta dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei carabinieri ha scoperto il possesso illegale da parte di Pagano di opere d’arte, monete e dipinti, alcuni dei quali erano stati sottratti dagli uffici della Sovrintendenza. Pagano aveva giustificato il possesso di questi beni come frutto di donazioni o studio.

La richiesta di una perizia sulla capacità di intendere e di volere di Pagano è sicuramente sorprendente, ma è un diritto che gli è riconosciuto. Sarà quindi affidato a un consulente incaricato dal tribunale il compito di valutare la sua imputabilità.

È importante sottolineare che questa perizia non riguarderà direttamente la colpevolezza o l’innocenza di Pagano riguardo all’accusa di ricettazione di beni culturali. Sarà invece un elemento da tenere in considerazione per stabilire se l’imputato può essere ritenuto responsabile per i suoi atti.

Resta da vedere quale sarà l’esito di questa perizia e come influenzerà il processo a carico di Pagano. Nel frattempo, il capitano Massimiliano Croce, responsabile dell’inchiesta dei carabinieri, è stato chiamato a deporre come testimone dall’accusa.

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