Un gruppo di medici, autisti e infermieri del servizio di emergenza 118 si è trasformato in escursionisti per salvare un vero escursionista ferito sulle montagne di Petina. Il giovane pugliese si era fratturato a causa di una caduta durante un’escursione. I suoi compagni di avventura si sono trovati in difficoltà perché non c’era segnale telefonico, ma dopo diverso tempo uno di loro è riuscito a chiamare i soccorsi.

L’uomo aveva riportato ferite agli arti inferiori. Il personale del 118 delle postazioni di Caggiano e Sant’Arsenio ha dovuto lavorare in condizioni difficili, camminando per circa due chilometri su strade sterrate al buio. Non potevano chiamare rinforzi a causa della mancanza di segnale telefonico, ma sono riusciti a portare il ferito in salvo all’ospedale di Polla. Successivamente è stato trasferito a Oliveto a causa della chiusura del reparto di ortopedia di Polla.

Gli equipaggi delle due ambulanze delle postazioni di Caggiano e Sant’Arsenio, gestite dalla Gopi onlus, erano composti dal medico anestesista rianimatore Antonio Mignone, dagli infermieri Angelo Ippolito e Rosario Di Biasi e dagli autisti Egidio Grieco e Roberto Calabrò. Questi professionisti hanno dimostrato grande abilità nel raggiungere il ferito nonostante le difficoltà del terreno e la mancanza di comunicazione. Grazie al loro intervento tempestivo, il giovane è stato portato in ospedale e ha potuto ricevere le cure necessarie. Questo episodio mette in evidenza l’importanza dei servizi di emergenza e l’impegno dei professionisti che lavorano in queste situazioni critiche.

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