Due anni e mezzo di reclusione per due imputati a Atripalda. La vittima era difesa dall’avvocato Muro Alvino.
Nel 2015, P.L., un uomo di 47 anni affetto da una minorazione psichica, è stato ingannato da due pregiudicati di Atripalda. Approfittando della sua situazione psichica, i due gli hanno promesso un lavoro e hanno intestato a lui una società, aprendo numerosi conti correnti in diverse agenzie bancarie. I conti correnti sono stati utilizzati per emettere numerosi assegni senza copertura, aprire prestiti e domiciliare circa 20 utenze telefoniche mobili con relativi smartphone.
Inoltre, la società intestata a P.L. era già indebitata per diverse migliaia di euro.
L’indagine condotta dai carabinieri di Atripalda, guidati al momento dal maresciallo Costantino Cucciniello e dal maresciallo aiutante Floriano Aliberti, ha rivelato che il danno causato a P.L. ammontava a diverse decine di migliaia di euro. Sono stati anche identificati i responsabili, G.T., di 34 anni, e G.M., di 50 anni, entrambi di Atripalda.
Proprio grazie all’indagine condotta dai carabinieri, G.T. e G.M. sono stati processati presso il tribunale monocratico di Avellino per il reato di circonvenzione di incapace.
La vittima, che durante le indagini è stata dichiarata incapace di intendere e volere dal giudice tutelare, si è costituita parte civile nel processo con il patrocinio dell’avvocato Mauro Alvino.
Dopo una lunga istruttoria durata circa cinque anni, oggi il tribunale monocratico di Avellino, presieduto dal giudice Scarlato, ha dichiarato la responsabilità penale degli imputati, condannandoli a due anni e sei mesi di reclusione, oltre al risarcimento del danno alla persona offesa.