Due condanne e un rinvio a giudizio sono stati emessi per tre membri del clan di Casal di Principe, accusati di estorsione. Nicola Pezzella, Antonio Barbato e Giuseppe Diana erano stati arrestati ad agosto dopo un’indagine condotta dalla squadra mobile della questura di Caserta. Gli imputati avevano richiesto il pagamento di una tangente a un imprenditore di Quarto, coinvolto in un cantiere edile ad Aversa. Pezzella e Barbato sono stati condannati a 7 anni e 4 mesi di reclusione, mentre Diana sarà processato in seguito. Le richieste di tangenti sono comuni durante il periodo estivo, insieme alle festività pasquali e natalizie. Gli imputati avevano minacciato l’imprenditore di Quarto di “mettersi a posto con gli amici di Casale”, cercando di intimidirlo affinché pagasse la tangente. L’imprenditore ha accettato di versare una somma tra i 15.000 e i 20.000 euro, poi ridotta a 8.000 grazie a un accordo con Pezzella. Il pagamento è stato effettuato in due rate a distanza di 15 giorni. Le testimonianze dei collaboratori di giustizia hanno confermato il ruolo di Pezzella nel clan dei Casalesi. Questo episodio dimostra come il clan continui ad esercitare il proprio potere non solo a Casal di Principe, ma in tutta l’area di Aversa.

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