L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inviato una segnalazione ai Comuni di Roma, Milano e Napoli per le criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti ed è subito scoppiata la polemica. Secondo l’Antitrust, le tre città metropolitane presentano una strutturale inadeguatezza delle licenze attive, che ha generato un numero elevato di richieste inevase, con il moltiplicarsi dei tempi di attesa in alcuni casi totalmente disattesi.

L’associazione napoletana tassisti di base ha però replicato immediatamente alla segnalazione dell’Antitrust, sostenendo che il servizio taxi napoletano ha ottemperato alla grande alla richiesta del servizio pubblico non di linea e che non ci sono state attese estenuanti negli scali cittadini e in tutte le postazioni assegnate nel territorio di Napoli. L’associazione ha anche evidenziato alcuni punti dolenti del servizio taxi napoletano, tra cui la mancanza di velocità commerciale, la mancanza di percorsi alternativi e addirittura l’esubero di licenze.

Precisazioni che non concordano con quanto accaduto questa estate quando in diversi casi turisti e napoletani hanno lamentato di essere stati letteralmente «lasciati a piedi» dai consorzi. L’associazione di noleggi con conducente Azione Ncc ha invece sostenuto che la segnalazione dell’Antitrust è una buona notizia e che significa che forse qualcosa si sta muovendo dal punto di vista dei controlli e delle relative sanzioni. Azione Ncc ha anche dichiarato che l’Antitrust è molto chiara nel dire che emerge una strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive e che questo ha generato un numero elevato di richieste inevase, con il moltiplicarsi dei tempi di attesa.

L’associazione ha anche denunciato che ormai i tassisti fanno tutto meno che i tassisti: mentre sono a fare giri in Costiera o altro, ci sono centinaia di clienti che aspettano una vettura. Azione Ncc ha concluso chiedendo un radicale cambiamento del settore, con una regolamentazione strutturale del servizio taxi che proibisca il fenomeno per cui un tassista prende una prenotazione per una intera giornata.

Per le associazioni dei consumatori e degli utenti i problemi che hanno tenuto banco questa estate sono stati, invece, molti e specifici: in particolar modo i tempi di attesa lunghi che secondo l’Antitrust, i tempi di attesa per un taxi a Napoli sono spesso superiori a 30 minuti, anche in orari di punta. Scarsa disponibilità di vetture per cui l’Antitrust ha rilevato che a Napoli esiste una strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive, che ha generato un numero elevato di richieste inevase.

Tariffe elevate tanto è vero che sono state tante le segnalazioni a Napoli di tariffe spesso superiori a quelle di altre città italiane. E rifiuti di servizio con segnalazioni di taxi che hanno rifiutato di servire passeggeri diretti in destinazioni periferiche o disagiate. Questi problemi hanno generato un forte malcontento tra gli utenti, che hanno lamentato la scarsa qualità del servizio e la mancanza di trasparenza.

L’associazione napoletana tassisti di base ha invece replicato alla segnalazione dell’Antitrust, sostenendo che il servizio taxi napoletano ha soddisfatto la richiesta del servizio pubblico non di linea e che i passeggeri non hanno dovuto aspettare molto tempo per trovare un taxi. Tuttavia, l’associazione ha anche evidenziato alcuni punti dolenti del servizio taxi. In questo cuneo si potrebbe inserire il Comune.

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