Gaza City: un campo di battaglia dove si combatte strada per strada
Gaza City è diventata un vero e proprio campo di battaglia, con scontri che si susseguono in ogni strada. Israele, a un mese esatto dal massacro di Hamas del 7 ottobre, continua ad avanzare nell’enclave palestinese dopo aver diviso in due la Striscia. Il comandante israeliano del fronte sud, Yaron Finkelman, ha dichiarato: “Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City, nel cuore del terrore”. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha preso di mira direttamente il capo di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, affermando che si nasconde nel suo bunker e non ha più contatti con i suoi associati, ma sarà eliminato anche lui.
Israele ha osservato un minuto di silenzio con numerose manifestazioni in tutto il Paese per ricordare i quasi 1.400 morti dall’inizio del conflitto e i circa 240 ostaggi. Secondo quanto riportato da Axios, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe chiesto a Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per favorire le trattative per la liberazione dei rapiti. Secondo la proposta attualmente in discussione tra Stati Uniti, Israele e Qatar, Hamas rilascerebbe 10-15 ostaggi e utilizzerebbe i tre giorni per verificare l’identità di tutti i prigionieri e consegnare un elenco con i nomi. Nel frattempo, Hamas ha celebrato a modo suo l’attacco di un mese fa.
Il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Moussa Abu Marzouk, in un’intervista alla Bbc ha negato che il 7 ottobre siano stati uccisi civili, ma solo riservisti e soldati, come avrebbe ordinato il leader dell’ala militare delle Brigate Qassam, Mahammed Deif. Queste dichiarazioni sono state definite in palese contraddizione con le numerose prove raccolte nei kibbutz di frontiera assaltati dai jihadisti.
Nel frattempo, l’esercito israeliano continua a concentrarsi sull’individuazione delle roccaforti di Hamas, dei suoi tunnel e sull’eliminazione dei capi della fazione islamica. Secondo le stime dell’Idf, dall’inizio della guerra sono stati colpiti più di 14.000 obiettivi a Gaza, distrutti più di 100 ingressi di tunnel e trovate 4.000 armi e razzi nascosti nelle infrastrutture civili. Allo stesso tempo, è stato aperto un corridoio umanitario di poche ore per consentire il trasferimento della popolazione dal nord al sud della Striscia. Durante questa occasione, come mostrato in un video diffuso dall’esercito, si sono visti cittadini palestinesi stremati innalzare bandiere bianche.
Hamas, dal canto suo, ha denunciato un bombardamento israeliano sull’ospedale al-Quds di Gaza City, ma l’esercito ha risposto di aver attaccato “terroristi che erano sistemati in un palazzo vicino” all’ospedale. Il portavoce militare ha anche annunciato la scoperta di altre postazioni, tra cui una vicino a una ruota panoramica di un parco giochi. Gaza, ha denunciato Gallant, è “la più grande base del terrore che l’umanità abbia costruito” e le truppe di terra hanno assaltato le roccaforti di Hamas “da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree. La presa attorno a Gaza City si sta stringendo”. Sono ancora stati lanciati razzi sia nel sud di Israele sia su Tel Aviv, dove le sirene di allarme hanno spinto la gente a rifugiarsi. Al valico di Rafah, continuano a passare stranieri, cittadini con doppio passaporto e feriti, mentre entrano altri aiuti umanitari. Finora, secondo Israele, sono arrivate 3.000 tonnellate di cibo, oltre 1.720 di medicinali e oltre un milione di tonnellate d’acqua. La Croce Rossa ha invece comunicato che uno dei suoi convogli umanitari è stato colpito a Gaza.
Mentre la Cisgiordania continua a essere un terreno di scontro con l’uccisione di altri tre palestinesi e l’arresto di militanti di Hamas, il Libano è il vero secondo fronte. Sono stati sparati 20 nuovi razzi contro Israele, che ha risposto attaccando oltre il confine. Secondo rapporti citati da Haaretz, non ancora confermati, caccia con la Stella di David hanno sorvolato Beirut. I morti a Gaza denunciati dalle autorità di Hamas sono arrivati a 10.328, tra cui 4.237 minori e 2.741 donne.